Rotta

mercoledì 10 ottobre 2018

Sanji protagonista di Wano



Come l'editor aveva promesso, gli ultimi capitoli di One Piece ci hanno condotti nel vivo della Saga di Wano. Parliamo pur sempre di eventi ancora in corso, ma la presenza a Wano di Luffy, Law e le loro ciurme non può più essere ignorata.
D'altrocanto, io sul blog e Kira in pagina ci siamo già ampiamente espressi su come i capitoli introduttivi della saga e questi ultimi eventi siano stati ricchi di sorprese e finezze per quanto riguarda contenuto e personaggi. In particolare su questi ultimi, abbiamo parlato di Tama, che è già stata delineata come personaggio a tutto tondo; di Kiku, che presenta delle basi non indifferenti per divenire anche lei un personaggio degno di nota; del costante mutamento di Luffy e del significato delle sue azioni. Oggi voglio continuare questo lavoro di analisi e soffermarmi sull'affinità e l'alchimia caratteriale di Luffy e Zoro, capitano e braccio armato, primi due membri della Ciurma di Cappello di Paglia

In una prima lettura della Saga di Wano, risulta senza dubbio curioso come Oda abbia voluto narrare le avventure a Wano, isola fortemente ispirata alla sua terra natia, ripartendo da zero. Una disavventura in mare costringe Luffy ad addentrarsi da solo nell'esplorazione di una nuova isola, salvo poi ricongiungersi con Zoro. I piccoli eventi susseguitisi dall'arrivo sull'isola e, in particolare, da quest'incontro non possono che ricordare le prime avventure per mare di Luffy.
Nei primi capitoli di One Piece, era già visibile la tendenza di Oda a preferire i personaggi e le loro interazioni da un punto di vista caratteriale. Se veramente favoriva questi elementi al combattimento e l'interazione fisica non saprei dirlo, dato che comunque si parla di un battle shonen e vi era la necessità di portare avanti anche e soprattutto le mazzate, ma Oda risultava già indubbiamente bravo nel lavorare sul carattere e la psicologia dei propri personaggi. Consiglio vivamente di leggere One Piece nella sua versione a colori e in inglese perché finora è quella che, nella mia lentissima rilettura, mi è sembrata più affidabile e attenta alla trasposizione dei toni e delle atmosfere volute da Oda.
Il talento di Oda nella scrittura dei personaggi si nota con l'introduzione dei primi componenti del cast fisso. Non avendo la necessità di suddividere eccessivamente il tempo dedicato a ognuno di loro perché ancora erano in pochi, le interazioni quotidiane e non di Luffy, Zoro e Nami, in particolare, risultavano ben scritte e delineate. Questo ha permesso di tratteggiare il rapporto tra Luffy e Zoro in maniera forte e distintiva.

Dalla loro creazione, Luffy e Zoro sono due personaggi che Oda ha voluto legare tra loro tracciando un profondo legame naturale, un'alchimia quasi sovrannaturale. A partire dalla concenzione primaria dei personaggi, parliamo di un protagonista prevalentemente scoperto negli incontri con le lame e un compare spadaccino che egregiamente tiene testa alle minacce caratterizzate dall'arte della spada. Questo confronto tra le abilità basilari dei due personaggi è senza dubbio tra i primi e più innocenti a venire in mente durante una giovane lettura di One Piece. Nel 2018 ormai risulta un argomento ampiamente superato, quasi inutile data la contestualizzione più precisa e cosciente che un lettore moderno, anche giovane, riesce a dare durante la fruizione di questo prodotto.
Nel corso di una lettura matura, il legame che coinvolge Luffy e Zoro risulta di facile lettura anche a livello caratteriale, sicuramente più ragionato dell'ingenuo pensiero di cui sopra. Già dal loro primo incontro si può leggere un'intesa, seppur magari ancora poco intima. È un'armonia ancora macchinosa che tuttavia è consolidata dalla natura quasi irragionevole dei due personaggi, convinti di poter prendere decisioni per altri o di resistere per un mese intero senza mangiare (e sottolineata dalla purezza e razionalità di Kobi, che in quel periodo viaggiava con Luffy). Sono elementi che indicano una potenziale affinità tra due persone, in quel momento ancora legate dalla sola volontà di Luffy di divenire il Re dei Pirati.
Il sogno di Luffy esorta da sempre i componenti del suo equipaggio a divenire migliori nello svolgimento delle proprie mansioni, che in questo caso si traducono in aspirazioni e determinazione. Data la natura dei personaggi coinvolti si crea un rapporto di duplice accordo basato puramente sulla fiducia, perché il capitano di una ciurma non può divenire il Re dei Pirati se il carpentiere non manutiene la nave, se il navigatore non è in grado di portarlo alla meta e via discorrendo. Ogni membro della Ciurma di Cappello di Paglia è fortemente incoraggiato a credere nel suo capitano, perché egli trascinerà con sé tutti coloro che gli avranno permesso di raggiungere l'apice. Per quanto si parli di capitano ed equipaggio, è chiaro che i componenti di questa ciurma viaggiano tutti di pari passo, sostenendosi vicendevolmente durante cedimenti e difficoltà.
Tutte le situazioni che ci vengono in mente dopo questa constatazione – dal salvataggio di Robin, alla decisione di Chopper di divenire volutamente un mostro – rimangono tuttavia nient'altro che l'applicazione del discorso, in realtà originato ed esplicato nei primi volumi del manga proprio da Luffy e Zoro.

Ci troviamo al Baratie con l'obbiettivo di ingaggiare un cuoco abbastanza bravo da permettere il corretto sostentamento del giovane equipaggio nelle pericolose acque della Grand Line. Qualcosa va storto, però, e la Grand Line viene a bussare direttamente alle porte della Going Merry; quello che doveva essere la meta di un viaggio si presenta dinanzi allo sguardo incredulo ma motivato di Zoro. L'esito dello scontro tra Roronoa Zoro e Drakul Mihawk, lo spadaccino più forte del mondo, lo conosciamo benissimo.
Nella sconfitta, Zoro fa un giuramento che legherà per sempre spadaccino e capitano fino al ritrovamento dello One Piece, mai dovesse avvenire. Puntando al cielo la Wado Ichimonji, la spada che apparteneva a Kuina e su cui fece già un giuramento per onorare e rispettare il ricordo nonché la persona della compagna deceduta, Zoro promette a Luffy di divenire lo spadaccino più forte del mondo affinché il sogno di Cappello di Paglia non ceda per un suo fallimento. Reciprocamente, non è un caso se l'intero equipaggio di Luffy viene contraddistinto e riconosicuto dal cappello di paglia, oggetto e nome appartenente al capitano grazie alla promessa fatta a Shanks, a testimoniare che quando Luffy sarà diventato Re dei Pirati, tutto l'equipaggio avrà raggiunto gli obbiettivi perseguiti durante il viaggio. Come Zoro viaggia verso il suo sogno con "in pugno" la spada della (duplice) promessa, anche Luffy porta con sé il cappello della (duplice) promessa.

Scendere nel dettaglio riguardo le logiche d'insieme di due membri della Ciurma di Cappello di Paglia porta inevitabilmente a includere tutto l'equipaggio nel discorso. Dobbiamo quindi analizzare a fondo alcune situazioni particolari per comprendere la reale sintonia tra Luffy e Zoro.
Dovessimo prendere una situazione molto semplice citerei sicuramente il momento in cui Luffy riemerge dalla piscina di Arlong Park e semplicemente nominando Zoro, quest'ultimo capisce immediatamente che Luffy lo scaraventerà per aria per salvarlo da Arlong. Sembra qualcosa di poco conto, anche in considerazione del fatto che Zoro aveva già le mani di Luffy ben strette sulle sue spalle, ma la stessa immediatezza di pensiero non vi è, per fare un altro pensiero, a Drum, quando Sanji suggerisce a Luffy di aggrapparsi alla sua gamba perché ha intenzione di lanciarlo di prepotenza verso Wapol. In questa situazione Luffy impiega un po' a capire cos'ha intenzione di fare il compagno cuoco, eseguendo i suoi comandi per semplice fiducia. E non accetto controbattute riguardanti il fatto che nella prima situazione è Zoro a dover intuire, mentre nella seconda a farlo è quel brocco di Luffy. E vi giustifico ciò con la mia carta prediletta, quella con cui metterò definitivamente in chiaro l'intesa tra Luffy e Zoro.
Andiamo ad Alabasta, durante la lunga traversata della ciurma attraverso il deserto di Sandora compiuta affinché Bibi possa raggiungere Alubarna e informare il regno delle informazioni di cui è venuta in possesso. Dopo una breve sosta a Yuba, il gruppo riprende il viaggio ma, inaspettatamente, Luffy si pianta a terra perché non gli va più di aiutare Bibi. È una situazione che si protrae per due capitoli, considerando che inizia nel finale del capitolo precedente a quello relativo alla questione (165-166). In questa situazione, mentre tutti cercano di far ragionare il proprio capitano, come se stesse sbagliando qualcosa da principio, Zoro è l'unico a mettersi da parte per riflettere. Su cosa è presto detto, dato che Zoro è l'unico del gruppo capace di ragionare naturalmente e istintivamente come Luffy. In quella situazione Zoro non stava facendo altro che ricomporre silenziosamente lo scenario a cui assisteva senza le spiegazioni del capitano che, una volta divulgate, guarda caso, permettono a tutto il resto del gruppo di capire e condividere le ragioni e il messaggio di Luffy. È una situazione che di recente mi ha colpito particolarmente, ma non ha nulla da invidiare al ben più famoso litigio tra Luffy e Usopp per discutere del destino della Going Merry, scenario nel quale tutti cercano di far ragionare Luffy e Usopp eccetto Zoro, che si mantiene nuovamente in disparte (se non quando stuzzicato da Sanji, palesemente risentito dagli eventi) per poi chiudere definitivamente la questione enunciando le qualità e i doveri di un capitano per la protezione morale dell'intero equipaggio.
Non voglio assolutamente dire che Zoro sia sempre colui che comprende tutto o che agisce sempre nel migliore dei modi, semplicemente la sua mente marcia sullo stesso percorso di Luffy, riuscendo a tradurre le apparentemente confusionarie azioni e parole del suo capitano per far spesso da tramite a tutti i componenti della ciurma. La differenza sostanziale che permette una vera distinzione caratteriale tra Luffy e Zoro riguarda la disciplina, un elemento che ha intaccato i due sin dalla giovane età. Infatti se Luffy ancora a oggi pecca di un'istruzione di base, Zoro ha perseguito volutamente una strada che lo mette continuamente di fronte a obblighi e doveri morali.

Appena annunciata la Saga di Wano, sapevamo che la terra dei samurai sarebbe stato il campo di battaglia decisivo di Roronoa Zoro, soprattutto considerando che dopo il timeskip lo spadaccino non ha mai fatto fronte a sforzi degni di nota. Oda ha quindi giustamente pensato di introdurre la saga ambientata nella base operativa dell'Imperatore Kaido con un'azione di Zoro che potesse sostituire il ruolo del protagonista Luffy. Sorvolando totalmente le raccomandazioni di Kin'emon riguardo il piano di copertura nella capitale di Wano, lo spadaccino esegue un'esecuzione pubblica ai danni di un ufficiale corrotto e scappa dal luogo in cui in realtà doveva avvenire la sua esecuzione. Il gesto di Zoro è ovviamente facilmente giustificabile, avendo egli percepito il vero colpevole di assassinio grazie alla commistione di istinto e Haki. Un'azione che, come dicevamo, è facilmente accostabile al modo di agire di Luffy, capace di mettersi nei guai nelle situazioni più disparate, anche quando apparentemente non poteva andar male nulla (ripenso, per fare un esempio tra tanti, a quando la ciurma sbarcò a Nanohana, nel quale stanziavano momentaneamente le truppe di Smoker, e Oda sfruttò la naturale capacità di Luffy di mettersi nei guai per costruire diverse situazioni comiche). Eiichiro Oda, tra l'altro, non si lascia scappare l'occasione per rimarcare proprio in questa saga, qualche capitolo dopo la mancata esecuzione di Zoro, l'affinità tra capitano e spadaccino. Così, durante l'incontro con Basil Hawkins, Luffy viene aggiornato da Zoro stesso riguardo le indicazioni di Kin'emon e, mano alla spada, riprendendo le esatte parole del compagno, dichiara che dovrà scusarsi col samurai perché non ha proprio intenzione di evitare lo scontro. Tra l'altro, la precisa volontà di Luffy e Zoro di volersi scusare con Kin'emon è indicativa del fatto che i due sono ben coscienti e rispettosi delle parole dell'amico samurai, ma in quei precisi momenti in cui hanno eseguito quelle azioni "fuori programma" evidentemente non vi era altra soluzione, dal loro personale e affine punto di vista.
Da questo incontro si susseguono una serie di eventi che ricordano i primissimi tempi del manga, tra avventure scanzonate e battaglie che davano più l'idea di una rissa da bar. Lo stesso scontro con Hawkins risulta divertente da seguire, tra Luffy che prende a pugni la gente nonostante impugni una spada e Zoro che è fortemente offeso da tale barbaro utilizzo. Anche l'arrivo nella città di Bakura richiama fortemente i tempi in cui la ciurma faceva irruzione ad Arlong Park oppure il momento in cui Luffy gridava a gran voce il nome di Crocodile all'interno del casinò di Rainbase.
Non sarebbe mia intenzione realizzare una parafrasi di tutte le azioni di Luffy e Zoro a Wano, ma gli scontri a Bakura e il curioso legame che intercorre tra Luffy e Tama e tra Zoro e Kiku risultano senza dubbio degni di attenzione. È da notare come Zoro, grazie al suo istinto guerriero indottrinato all'arte della spada, abbia capito praticamente da subito come Kiku sia una valida guerriera a dispetto di quanto dia involontariamente a vedere. Ciò ha generato anche un'altra vignetta molto criticata della saga in cui Luffy e Zoro non fanno nulla per impedire il rapimento di Kiku, quando il primo semplicemente pensava che se ne sarebbe occupato Zoro (dato che Luffy è molto più preso da Tama) mentre il secondo voleva (non) dichiaratamente far uscire allo scoperto il vero animo da samurai di Kiku. Difatti, una volta che la giovane samurai ha dimostrato il proprio valore, lo stesso Luffy rimane incurante nel momento in cui Kiku viene nuovamente rapita, ormai perfettamente cosciente che potrebbe evitare da sé situazioni del genere. Nuovamente Luffy e Zoro si trovano in sintonia nel loro ambiente naturale, il campo di battaglia, e l'unica vera differenza è rappresentata dalla disciplina della spada, unica vera motivazione che permette a Zoro di essere enormemente avanti rispetto al suo capitano nella sacra patria delle spade.

Al momento Luffy e Zoro si sono ricongiunti al resto della ciurma (non è vero, Zoro si è perso) e sarà quindi nuovamente più raro vedere all'opera la sintonia dei gesti e delle intuizioni di questi due differenti ma complementari guerrieri. Questa splendida premessa di Wano ha permesso a Oda di catturare l'attenzione dei lettori di vecchia data più attenti, riprendendo uno degli aspetti che hanno caratterizzato il percorso di Luffy e Zoro all'interno del manga. Inoltre, tra manifestazioni di sumo e filosofie samurai, Oda ci ha permesso di assimilare la bellezza dell'isola di Wano, così da poterci far vivere in prima persona i disagi sofferti da Kin'emon e Momonosuke al loro ritorno sull'isola.

2 commenti:

  1. Ehi Panda, che ne pensi di quel Kaidou accigliato che sostiene di essere "fissato" dallo spirito combattivo di Luffy (completamente svenuto)?

    Mi dici dove poterti seguire (social e non) oltre a qui?
    Sei il migliore!

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    1. Puoi seguire il Laboratorio anche su Facebook, pagina "Il Laboratorio di Vegapunk". Da quando sono tornato ho anche aggiunto qualche collaboratore, quindi avrai modo di recuperare molti post e interventi interessanti.
      Di Kaido e della scena che citi, tra l'altro, ne parlo nell'ultimo podcast che ho pubblicato su Spreaker. Mi puoi cercare sempre come "Il Laboratorio di Vegapunk", ma trovi tranquillamente il link anche sulla pagina Facebook.

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