Rotta

martedì 31 marzo 2020

La battaglia di Onigashima sarà un'altra Marineford?



La battaglia di Onigashima è alle porte e il grande terrore da parte di molti lettori è che questa possa rivelarsi un'altra guerra di Marineford.
La saga di Marineford non è stata particolarmente apprezzata dai lettori italiani. La grande guerra tanto attesa si rivelò semplicemente una sequela di battibecchi tra personaggi più o meno noti, senza dei veri scontri che potessero mettere in luce determinate personalità. Inoltre, tra le critiche più diffuse vi è anche quella di aver portato contraddizioni tra ciò che sapevamo e sappiamo dell'Haki, tanto che Marineford è una delle argomentazioni maggiori per chi non ne apprezza l'introduzione o il retcon all'interno della storia.

Possiamo fare solo delle ipotesi su come andranno le cose a Onigashima, ma sono già interessanti da notare i presupposti che differenziano l'imminente battaglia per il controllo di Wano dalla guerra di Marineford. E forse, attraverso alcune osservazioni, potremo rivalutare la nostra posizione in merito a Marineford e alla grande battaglia tra l'Imperatore Barbabianca e la sede centrale della Marina.
La prima differenza che salta all'occhio riguarda le parti coinvolte nei rispettivi conflitti. Già dai preparativi della Marina per l'esecuzione di Portgas D. Ace avevamo un'idea piuttosto precisa di chi avremmo visto e, di conseguenza, di ciò che avremmo potuto (e voluto) vedere. Nella fazione della Marina contavamo Mihawk, Hancock, Kuma, Kobi, Kuzan, Borsalino, il Grandammiraglio e, sebbene nella fazione opposta non conoscessimo nessuno (se non di vista), le avventure di Luffy ci portavano a considerare Buggy, Crocodile, Jinbe, Invankov. Insomma, il quadro generale dava segnali su entrambi i fronti: avevamo personaggi che conoscevamo già, personaggi che attendevamo di scoprire e personaggi che volevamo vedere in azione al pieno delle loro potenzialità.
Possiamo già notare l'enorme differenza che la guerra di Marineford presenta con la battaglia di Onigashima. Seguiamo le avventure di Luffy e dei samurai da più di trecento capitoli e, nonostante ci siamo addentrati nel territorio di Kaido e Orochi da quasi settanta capitoli, siamo riusciti solo da poco a mettere chiarezza tra i protagonisti della rivoluzione. Al momento della fazione antagonista non sappiamo nulla: non conosciamo i ruoli che potrebbero avere i membri della ciurma di Kaido, abbiamo solo un'idea vaga di chi siano i sodali di Orochi e la presenza di Big Mom e dei suoi figli alimenta le nostre incertezze. Le uniche sicurezze che abbiamo, scorrendo un po' i pareri dei lettori, sono Kaido, King e Queen: dei Flying Six non sappiamo nulla, il gioco delle Supernove Drake e Hawkins è una vera incognita, non abbiamo la minima idea di cosa siano i Numbers e il ruolo abbondante o secondario di alcuni personaggi – come Jack o degli Headliner – potrebbe portare a pensare che vengano gettati via con poco. Al contempo, gli Oniwabanshu sembrano un po' troppo numerosi e alcuni vagamente stereotipati per poter essere trattati tutti assieme: l'unica certezza è Fukurokuju, e magari un altro paio su cui scommettere un nichelino. Infine, l'alleanza di Kaido con Big Mom si basa esclusivamente sulla nostalgia e basterebbe un nonnulla per incrinare i rapporti tra i due capitani: inoltre vale nuovamente il discorso che i membri della sua ciurma bene o male li abbiamo già visti all'opera e quei due che potrebbero farsi avanti non è detto combattano per Kaido o contro Luffy.
In partenza, quindi, l'approccio avuto a Marineford è totalmente differente dalla situazione che troviamo a Onigashima. Ed è lo stesso contesto narrativo delle due guerre a far spiccare le diversità. A Marineford avevamo il compito di salvare Ace ed eravamo degli intrusi all'interno di una guerra altrui e più grande di noi: semplicemente la missione di Luffy coincideva con l'intento di Barbabianca, poi poco importava a Luffy di quale fazione avrebbe prevalso sull'altra. A Onigashima, invece, siamo noi in prima persona (Mugiwara e lettori) a penetrare volutamente nel territorio avversario per debellare la fazione antagonista. La scelta di non delineare da subito gli scenari in cui potremmo incappare risulta quindi sensata per conservare un certo grado di esplorazione, in un contesto che ricorda più l'assalto a Enies Lobby che la guerra di Marineford.

Il grande numero di personaggi coinvolti a Onigashima, principali o secondari che siano, tuttavia, porta ancora con sé il dubbio che gli scontri possano rivelarsi schermaglie di breve entità, atte semplicemente ad abbattere l'ostacolo di turno, come d'altronde in parte visto a Dressrosa o a Whole Cake Island. Su quelle isole, infatti, il livello degli scontri è stato ridimensionato e, a parte eccezioni per la conclusione di personaggi relativi ai singoli eventi della saga, era sempre lo scontro di Luffy a rivelarsi il più impegnativo o a risultare decisivo per il proseguimento della narrazione o per la crescita dei personaggi coinvolti.
Tuttavia, vi sarebbe da considerare la struttura di questo lunghissimo arco narrativo che mette radici da Punk Hazard (e in base alla rilevanza che avranno Big Mom e Caribou potremmo pensare pure da Fishman Island, a dirla tutta). Finora, ogni volta che superavamo quella che apparentemente sembrava la tipica "saga finale" – Dressrosa e Whole Cake, principalmente – assimilavamo nozioni che ridimensionavano il ruolo delle suddette saghe, ripresentandosi come semplici tasselli di un percorso lineare e in crescendo sempre maggiore. Dressrosa non è stata altro che il primo passo per rivaleggiare con Kaido e l'antagonista maggiore di Whole Cake è diventata un comprimario di Wano che attende ancora la propria trattazione: la vera "saga finale" (tipo Alabasta o Skypiea), dunque, si è rivelata essere Wano. Sono semplicemente aumentati i toni di ogni singola saga, in correlazione con il fatto di trovarci nel Nuovo Mondo; e pertanto Dressrosa e Whole Cake Island potrebbero essere paragonate più a saghe come Drum o Impel Down che alla vera e propria saga conclusiva di un arco narrativo. In questi termini, dunque, gli scontri avvenuti nelle ultime saghe trovano più giustificazione: credo in pochi si lamentino che Sanji non abbia combattuto al massimo delle proprie potenzialità nel regno di Drum o che il gruppo d'evasione di Luffy abbia partecipato a semplici schermaglie dovute alla fuga.
In sintesi, nonostante lo stile e le scelte di narrazione siano mutate dalla prima parte del manga per esigenze e per evoluzione dell'autore, vi sarebbe ancora occasione di poter rivedere quegli scontri più personali che mancano a molti lettori, scontri che possano coinvolgere con impegno anche i Mugiwara che più sono rimasti indietro nella loro progressione, come Nami, Chopper o Robin. Senza dimenticare che tra i protagonisti della rivolta di Wano sono presenti personaggi che necessiterebbero di un'evoluzione sui campi di battaglia o che favorirebbero un loro approfondimento attraverso degli scontri: penso in primo luogo a Kin'emon e la sua inettitudine come guida militare, ma anche ad Ashura Doji e al possibile omaggio che potrebbe dedicare ai compagni caduti durante i venti anni di attesa. Insomma, siamo in molti ad aspettare che ritornino scontri impegnativi e costruttivi che possano mettere in luce i personaggi tanto quanto viene fatto per Luffy, così come accadeva ad Alabasta o a Enies Lobby.

Come ampiamente ribadito, quindi, la battaglia di Onigashima ha tutte le carte in regola per differenziarsi considerevolmente dalla guerra di Marineford. La mia analisi, tuttavia, riguarda realmente le differenze di forma tra i due conflitti e non è denigratoria nei confronti della saga di Marineford, ancora tanto dibattuta dai lettori. Generalmente, la critica che più viene rivolta alla saga riguarda l'utilizzo confusionario dell'Haki, talvolta anche in correlazione ai poteri dei Frutti del Diavolo. La saga viene spesso citata come esempio lampante della pessima introduzione e gestione dell'Haki all'interno dell'opera, soprattutto in relazione a ciò che abbiamo visto nel post-timeskip non appena Luffy ha annerito per la prima volta il proprio braccio. Molti lettori saranno quindi contenti che a breve scoppierà una guerra in cui finalmente le azioni dei personaggi saranno comprensibili e coerenti con le informazioni in nostro possesso.
La grande distinzione che io faccio della battaglia imminente con la dibattuta guerra, però, riguarda quanto accennato poc'anzi: ovvero che il conflitto di Onigashima riguarderà una battaglia che ci interessa in prima persona e in cui abbiamo bisogno di comprendere ciò che ci circonda per abbattere l'avversario; a differenza del conflitto di Marineford cui abbiamo partecipato troppo presto e che risultava quasi esclusivamente di contorno alla missione principale del protagonista. Io già da tempo noto come le sempre nuove informazioni riguardanti l'Haki e il modo in cui la volontà influenza gli eventi che ci circondano nel manga riescano a spiegare o dare nuova interpretazione a eventi accaduti nella prima parte dell'opera. Già qui a Wano, per fare un esempio, abbiamo scoperto come il cosiddetto "Haki invisibile" sia una maniera più tecnica di utilizzare l'ambizione; mentre noi lettori, influenzati dalle nozioni comuni dell'energia spirituale dei battle shonen, pensavamo che concentrare l'Haki per annerire il corpo fosse un utilizzo migliore e potenziato. Personaggi come Vergo, presentati in tenuta "all-black Haki", vengono ridimensionati e ritorna coerenza nelle affermazioni di Sentomaru riguardo la sua difesa impenetrabile. Allo stesso modo, molte scene di Marineford possono essere ricontestualizzate: la più famosa è il muro creato dagli Ammiragli contro l'attacco di Barbabianca. Pertanto, la conclusione a cui si giunge è che noi lettori abbiamo assistito a un conflitto come quello di Marineford fin troppo presto, come presto era per Luffy, non riuscendo a comprendere tutte le azioni, le sfumature e le dinamiche avvenute durante gli scontri tra i personaggi. Andando avanti nella narrazione scopriremo nuove forme dell'Haki dell'Osservazione, impareremo nuove applicazioni dell'Haki dell'Armatura, conosceremo i segreti riguardanti i Frutti del Diavolo e capiremo il potenziale massimo dei possessori di Haki del Re. Tutto questo ci consentirà di voltarci indietro a osservare un'ultima volta la grande battaglia a cui assistemmo a metà del viaggio e, se Oda sarà riuscito a incastrare adeguatamente i vari tasselli, e se questa interpretazione si rivelasse corretta, riscoprirne i personaggi, le azioni e gli scontri lì avvenuti. Così come sicuramente ci ritroveremo a fare anche riguardo l'imminente conflitto di Onigashima e alle eventuali sfumature che porterà con sé.

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