Rotta

venerdì 6 luglio 2018

Oda, Chopper e la Grande Burla


Dopo ben 900 capitoli, la ciurma di Cappello di Paglia raggiunge l'agognata quota di dieci membri in pianta stabile. Parliamo di dieci personaggi che, nonostante nove di questi siano comprimari del protagonista indiscusso Luffy, condividono tutti lo stesso spazio vitale nella storia e sulla nave. 
Ognuno di noi può vedere i pregi o i difetti di questi personaggi, e tutti noi lo facciamo in maniera prettamente soggettiva andando ad alimentare le lodi e le vergogne di un invero omogeneo cast. Per alcuni di noi Zoro è un figaccione buono a nulla, per altri Sanji rappresenta la più poetica caratterizzazione all'interno della ciurma; ma vi è un personaggio su cui, dalla ripresa delle avventure dopo il timeskip, tutti sembrano concordare.


Anche il fanatico di Chopper più duro, quale sono stato anch'io, può concordare sulla costante caduta di un personaggio ormai privo di ogni forma di dignità. Chopper è divenuto nient'altro che una mascotte che, passi per la rivisitazione del design, non contribuisce mai concretamente alle peripezie della ciurma. I contributi di Sanji, di Jinbe, di Zoro o via discorrendo possono anche essere criticati aspramente da noi lettori, ma innegabilmente porteranno a un risultato concreto all'interno del manga. E parlo al di là dell'efficacia o della credibilità dell'espediente messo in atto, le azioni di questi personaggi, per quanto narrativamente ci possano sembrare discutibili, portano a delle conseguenze. Tutto questo, invece, non avviene per Chopper. Perché Chopper, semplicemente, non fa nulla.
Eppure, leggendo e rileggendo vari punti e capitoli della saga di Whole Cake Island, ho avuto modo di ragionare su qualche aspetto relativo alla gestione dei personaggi, tra cui Chopper.

Whole Cake Island è stata una saga piuttosto criticata. Molti non ne hanno apprezzato la trama di fondo, altri i vari personaggi presentati; dal canto mio posso dire che non ho apprezzato minimamente la parte grafica (disegni e montaggio delle vignette) precedenti alla caduta del palazzo-torta di Big Mom. Tuttavia, sempre per quanto mi riguarda, Whole Cake Island ha dato nuovamente sfoggio delle abilità di gestione dei personaggi di Eiichiro Oda. 
Il primo esempio che mi viene giustamente in mente è Katakuri, che viene presentato come il figaccione neo-Law che deve menare tutti e che, invece, nel confronto finale con Luffy viene totalmente decostruito da Oda stesso andando a presentare uno dei personaggi più interessanti e meglio concepiti e riusciti del post-timeskip. Ma Katakuri bene o male è un personaggio principale della saga, è un personaggio cui Oda dedica appositamente del tempo. 
E allora mi viene da citare Brook, un personaggio un po' più secondario che, al di là della questione Poneglyph, si dimostra utile, costante, motivato; probabilmente il personaggio che meglio brilla tra i Mugiwara proprio per il fatto di essere produttivo e vantaggioso, anche nel piccolo, pur rimanendo spesso sullo sfondo.
Whole Cake Island è però la "saga di Sanji", pertanto possiamo citare anche lui. D'altronde il personaggio, per quanto ci si possa discutere sulla forza fisica, ha ampiamente e indiscutibilmente dimostrato di essere il Cuoco della ciurma del futuro Re dei Pirati.

È proprio analizzando questi personaggi, anche superficialmente, che non mi spiego il ruolo che Oda ha voluto dare a Chopper all'interno della saga. Chopper non è lasciato sullo sfondo, non viene portato all'attenzione solo quando effettivamente si necessita delle sue presunte competenze o deve fare qualche gag di dubbio gusto. Chopper viene proprio ridicolizzato. Costantemente.
In una saga che ha, nella sua prima parte, una gestione delle vignette che rasenta spesso la decenza e in cui l'autore stesso conferma di non aver avuto il tempo necessario per gestire degnamente anche gli aspetti secondari della stessa, io mi chiedo: perché sprecare tutte quelle inutili vignette su Chopper?
Se paragonato alla gestione dei suoi compagni, Chopper risulta decisamente un peso. Non pecchiamo di sovrainterpretazione personale nel pensarlo, è Oda che lo sottolinea aspramente. Se ripensiamo alla questione dei ruoli della ciurma del futuro Re dei Pirati, Sanji può essere definito il degno cuoco di un Re, ma Chopper non può essere definito neanche come medico in quanto tale. E non vale la giustificazione che in una libreria non abbia trovato le giuste informazioni per affrontare il Nuovo Mondo. Si andrebbero a creare due problemi di fondo rilevantissimi: la consapevolezza che al mondo non esistono luoghi in grado di rivelare i segreti base della medicina avanzata (perché ricordiamo che Kuma poteva inviare Chopper ovunque) e un evidente favoritismo di Oda verso altri personaggi. E soprattutto quest'ultimo caso, da un autore che si è preso la briga di reintrodurre Buggy e Alvida in modo da poter dare loro più spessore di quanto non abbia fatto nelle loro saghe di presentazione, non me lo aspetto. Per nulla.
Così come non mi aspetto, dopo la splendida gestione di Brook, che Chopper al suo fianco risulti goffo e ridicolo. Chopper assieme a Brook qualcosa l'ha fatta durante la saga, per carità, ma era sempre Brook a spronare e a proporre. Chopper non faceva altro che seguirlo, cercando faticosamente di rimanere al passo con un membro della ciurma realmente maturo, al di là dell'età.
Allora perché mostrarci Chopper protagonista di momenti di fallimento e impotenza?

Oda è un autore che gioca spesso con gli stereotipi. Il lavoro fatto con Katakuri è decisamente ben riuscito e unico per costruzione, ma non è la prima volta che vediamo un ribaltamento degli stereotipi. Nell'East Blue Oda gioca costantemente con essi.
Katakuri, inoltre, dovrebbe rappresentare l'emblema del personaggio che risulta interessante perché rinchiuso in una condizione percettiva negativa. Abbiamo già parlato di Sakazuki e della sua incompetenza nel gestire la Marina, potrei spendere fiumi di parole per la "figaggine da bimbominchia" di Zoro (argomento che trattato proprio in queste settimane mi porterebbe contro una grossa fetta di lettori "intellettuali"). E allora mi chiedo: possibile che Oda stia gettando il terreno per la grande rinascita di Chopper?
Abbiamo già letto una situazione simile qualche anno fa, a Dressrosa, con il banco di prova di Usopp. Non dovremmo stupirci se i personaggi deboli della ciurma non abbiano avuto tutti i giusti stimoli fisici ed emotivi per giustificare dei power-up costruiti nel corso di due anni di addestramento. Bartholomew Kuma può pure aver concesso tutti i mezzi necessari per un up-grade, ma ognuno dei Mugiwara si sarà sicuramente approcciato a questi mezzi rimanendo fedele al proprio carattere e ai propri retroscena. Ho difatti sempre pensato che il fatto che Chopper possa controllare il Monster Point non fosse poi una così grande cosa, se il suo carattere e le sue volontà rimangono quelle di un ragazzino tocco e svampito.
Chopper, d'altronde, da ibrido umano, ha ancora diciassette anni. E li dimostra tutti nel comportamento e nel suo sogno, l'unico sogno dei Mugiwara a risultare tuttora quasi fuori luogo in un mondo in cui ogni Frutto del Diavolo, potenzialmente, può raggiungere campi delicati della medicina; in un mondo in cui esiste l'Ope-Ope.
Se dovessi immaginare un possibile punto di crisi del personaggio, un punto nelle vicende che permetterebbe a Chopper di divenire consapevole della propria inutilità come medico, come combattente, come persona, sicuramente leggerei in maniera differente i ridicoli interventi del personaggio durante Whole Cake Island. Farei una lettura retroattiva simile a quella che tutti noi abbiamo fatto seguendo il personaggio di Katakuri.
Le vignette e i dialoghi da reinterpretare sarebbero molteplici, ma il momento più emblematico lo si avrebbe nella lotta con Big Mom durante la fuga della Sunny. Vi è un istante, nel capitolo 891, in cui, in preda alla disperazione, Chopper attiva il Monster Point e si ripromette di trascinare Big Mom in fondo al mare; piagnucola chiaramente di voler morire pur di fare qualcosa.
Se Oda stesse veramente portando avanti un lavoro di "caduta e rinascita" riguardante il personaggio della giovane renna, in quella sequenza di vignette, l'intera fascia destra di una splash-page in una saga in cui Oda "aveva poco tempo", avremmo uno dei punti più alti e significativi del percorso evolutivo di Chopper.

Quanto vi ho illustrato rimane nient'altro che congettura. Pensieri che mi assillano ormai da mesi per il semplice fatto che non sempre riesco a capire se sopravvaluto o sottovaluto Oda, un autore ambiguo che è sempre riuscito a far quadrare i suoi conti. Ho da poco riletto l'East Blue con la storica e affidabile traduzione del fu Hyena Team, sono pienamente cosciente di ciò che dico.
Avrei potuto continuare ancora per un po' questo discorso, illustrandovi varie ipotesi che potrebbero portare alla crisi definitiva di Chopper e alla rivelazione della Grande Burla di Oda, ma sarebbe servito soltanto a sottolineare il mio cinismo come papabile autore. Le uniche cose che mi rimangono da fare sono avere fede in Oda e attendere un nuovo tassello per la rilettura del flashback di Chopper.

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