Rotta

lunedì 25 gennaio 2021

Generazioni a confronto | Capitolo 1001


Dopo un capitolo 1000 che apre ufficialmente lo scontro finale tra la nuova generazione e i due Imperatori, il capitolo 1001 non poteva che concentrarsi su sane e pure mazzate. Sane... più o meno. Tuttavia, Oda porta comunque avanti gli spunti che caratterizzavano il capitolo 1000, riassumendo tutto ciò che ONE PIECE sta raccontando da quasi i suoi albori. E questo confronto tra generazioni viene enfatizzato in particolare dal modo in cui Kaido si relaziona a questo combattimento decisivo.


Kaido è stupito. Non riesce a spiegarsi come quel piratucolo col cappello di paglia sia riuscito a danneggiarlo. Soprattutto perché non sono passati così tanti giorni dal loro ultimo scontro da giustificare un miglioramento di qualche tipo. Se le parole di Luffy nel precedente capitolo potevano in qualche modo risuonare arroganti, in questo capitolo è Kaido stesso a porgergli la possibilità di dimostrare con i fatti quanto annunciato. È Kaido stesso a porre il beneficio che Luffy possa ambire al livello di quei grandi pirati con cui in passato ha avuto a che fare. Dinanzi a quella vista, a quella relizzazione, Kaido non poteva che sorridere.



È particolarmente interessante notare con quali uomini Luffy viene paragonato. Senz'altro, sono i soliti, ma rivederli tutti assieme ci permette di fare dei piccoli confronti con Cappello di Paglia ma anche con le altre Supernove lì presenti.

Vediamo stagliarsi sopra Luffy le figure di Roger e Barbabianca. Nulla di nuovo da questo punto di vista, e pienamente giustificabili se pensiamo che i due erano già delle leggende durante la gavetta di Kaido. Troviamo Oden, un uomo che si è dimostrato eccezionale, arrivato praticamente dal nulla e che in poco ha scalato le gerarchie delle più grandi ciurme pirata dell'epoca. Probabilmente il paragone che più ricorda Luffy da questo punto di vista, perché non sono poi così tanti gli anni che il nostro protagonista ha passato per mare e nonostante questo si è macchiato di alcune delle azioni più eclatanti degli ultimi decenni. Anche adesso, dopo che era sparito per due anni e dopo anche esser stato annientato da Kaido, si ripresenta con una nuova inspiegabile forza.

Tra quegli uomini, inoltre, troviamo Xebec, l'ex-capitano di Kaido. Non sappiamo quale sia stato il rapporto tra Xebec e il suo sottoposto, è anche possibile che Xebec si sia totalmente rivoltato contro la sua ciurma e che Kaido abbia effettivamente avuto la possibilità di scontrarcisi. Tuttavia proprio Xebec ci ricorda che qui non stiamo parlando di pirati che hanno ferito Kaido, anche perché certamente Kaido allora non era ciò che è oggi, quindi il paragone da questo punto di vista sarebbe anche superfluo. Parliamo però di pirati, di uomini in grado di raggiungere vette inaccessibili. E Xebec sicuramente era tra di essi. E allora ecco che calza nuovamente il paragone con Luffy, quel piratucolo che, anche arrogantemente, annuncia che diventerà il Re dei Pirati, che giungerà al One Piece, impresa finora preclusa anche a Big Mom e Kaido.

E tutti questi uomini ci vengono rappresentati sorridenti, sornioni. Felici di vivere quelle avventure, di aprire quelle porte, di valicare quelle vette che citiamo. Sono insomma contenti di potersi esprimere attraverso la pirateria, quella pirateria che per molti versi non esiste più. Gli stessi Kaido e Big Mom sono quasi vittime del loro status di Imperatori, una carica appioppatagli e che prevede che loro si comportino in una certa maniera. E infatti quando i due si rincontrano e si alleano in loro rinasce quello spirito piratesco fatto di conquiste, di feste, di alcol: probabilmente in quel momento erano i bambini più felici del mondo.

Ma tra tutti questi pirati, questi uomini che ridono ce n'è uno cui il volto non accenna neanche un sorriso. E parliamo proprio di Luffy, colui da cui è partito il paragone con questi grandi pirati. Ed è abbastanza ironico che proprio lui non stia ridendo, come invece siamo soliti immaginarlo. Addirittura Shanks accenna un sorriso, non come quello degli altri quattro grandi pirati ma un sorriso rimane. Shanks si pone praticamente da tramite tra Luffy e gli altri quattro. Sia visivamente, in questo caso, proprio per la questione del sorriso; sia figurativamente. Shanks è sempre stato il tramite tra Luffy e la vecchia generazione, e in particolare Roger, come sempre questa vignetta ben illustra. Da una parte sappiamo che proprio il cappello di paglia di Roger è passato da Shanks prima di diventare il segno distintivo di Luffy. D'altra parte sappiamo anche che Luffy, prima di diventare come quei quattro uomini lì in alto, come Roger, deve proprio passare da Shanks per riportargli il cappello e dimostrargli di essere diventato un grande pirata.

D'altro canto la presenza di Shanks in questa vignetta risulta molto particolare proprio perché il Rosso si è più rivelato più volte molto diverso da quegli uomini che lo circondano. L'abbiamo visto da ragazzino, in cui il suo spirito non era troppo dissimile da quello di Luffy, è vero. E l'abbiamo visto all'inizio della storia, quando da lui traspariva solo una personalità libera e gioviale. Ma con il proseguo della narrazione abbiamo scoperto che Shanks evita volentieri il combattimento, che è molto più Imperatore – politicamente parlando – di quanto non lo siano gli altri, e abbiamo la costante sensazione che sia lui a dare la scossa ad alcune pedine per giungere a una situazione, a un'apice, a un punto di rottura che perlomeno noi lettori (mediante la figura del narratore e in generale grazie alla panoramica generale su tutte le informazioni disponibili) sappiamo avverrà. Sotto quest'ottica, la figura di Shanks pare sul serio traghettare la nuova generazione verso un tempo che rivoluzionerà tutto e permetterà a Luffy, Law, Kid e tutti gli altri giovani pirati di ritagliarsi un ruolo al fianco di quelle leggende del passato, scomparse sognando, qualunque siano stati i loro ideali, un futuro che non poteva spettargli.


Da questo punto di vista, quel futuro forse è più vicino di quanto non sembri. Il mondo, lo sappiamo, è già in mutamento. La Flotta dei 7 è sciolta, la Marina subisce continuamente fratture interne e sembra volersi rivoltare da un momento all'altro contro il Governo Mondiale. E poi ci sono gli Imperatori, pirati imprigionati per anni da titoli altisonanti e una politica invisibile, ma che adesso, già solo con l'alleanza tra due di essi, danno la mazzata finale alla crisi che il sistema delle tre grandi potenze sta vivendo.

Quindi è fatta, le cose si faranno finalmente sul serio. Kaido e Big Mom non avranno tregua davanti alla peggior generazione di pirati, questo è lo scontro decisivo che lacererà i tessuti costruiti nel Nuovo Mondo in decenni di pirateria. Eppure, nonostante delle premesse eclatanti e un procedere della narrazione corrente piuttosto drammatico (incentivato anche dal capitolo scorso), in questo capitolo non vediamo altro che Luffy, Law, Kid, Zoro e Killer battibeccare, sfottersi. Quasi come se la situazione fosse per loro certamente in pugno (quando poi a malapena conoscono la tecnica con cui Luffy è riuscito a ferire Kaido). E tutta questa situazione, che pare così inscenata per alleggerire i toni, in realtà ci porta alla memoria proprio quei pirati del passato che citavamo. Le leggende caratterizzano sempre i propri protagonisti di epicità e imponenza, ma proprio con il flashback di Oden visto in questa saga, veniamo a conoscenza come quelle persone, in fin dei conti, fossero dei ragazzacci esattamente come Luffy, la sua ciurma e qualsiasi altro strampalato pirata incontrato lungo il viaggio. Le storie raccontano come Roger fosse schierato sempre in prima linea per difendere i propri compagni, ma in verità il Re dei Pirati altro non correva che per poter picchiare prima degli altri. Abbiamo visto come questi pirati avessero poteri fuori dal comune, come il Gura Gura, il frutto più potente del mondo, ma poi preferissero prendersi a cazzotti e spadate perché è così che è divertente combattere.

Ormai ci è chiaro. I pirati, di per sé, non sono mai cambiati. Il loro spirito, i loro valori, votati al bene o al male che fossero (ma si è pirati, che importa), sono e per alcuni erano genuini. A cambiare è sempre stato il mondo intorno a loro. È quel mondo che ha portato loro a compiere delle scelte, a volte distanti dai loro desideri. Non parliamo soltanto di Kaido, Big Mom o anche Barbabianca; pirati del passato che si sono visti limitati e hanno dovuto adattarsi. Parliamo anche delle generazioni di mezzo, come Doflamingo o Crocodile, profondamente segnati da quello che il mondo ha riversato contro di loro, arrivando anche a compiere macchinazioni distanti da quella che era la loro iniziale idea di pirateria.

E al Levely noi l'abbiamo visto. Abbiamo visto chi c'è dietro a tutto questo, abbiamo visto chi decide realmente l'ordine del mondo, il senso di ciò che ruota intorno a questi uomini.

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