Il gruppo
dei Nove Foderi Rossi è stato recentemente scosso da un'importante
rivelazione. La figura di Kanjuro trova nuova collocazione
all'interno della storia e l'impronta data da Oda ci induce a pensare
che Kanjuro sia un personaggio la cui costruzione si legherà ad
alcuni dei risvolti principali della trama. Tuttavia, la grande
rivelazione ci permette anche di rianalizzare ciò che è stato
finora il percorso del personaggio. Con la rilettura di alcuni
passaggi sembra ora lampante che la spia non potesse essere che lui,
eppure se finora Kanjuro è passato inosservato a molti di noi non si
può che imputare alla buona costruzione che Oda ha dedicato alla
figura e al ruolo della spia.
Attualmente
è difficile esporre un'analisi concisa su Kanjuro, in quanto si
tratta di un personaggio la cui trattazione è stata aspramente
troncata e che, ipoteticamente, potrebbe portare a continui
ribaltamenti all'interno della narrazione. Il solo fatto di essere
conteggiato come nono Fodero dalla profezia di Toki rappresenta,
almeno simbolicamente, l'idea di un percorso di redenzione ben
preciso che lo coinvolga come individuo singolo e come appartenente
alla famiglia Kurozumi. La sua stessa natura di attore potrebbe
portarci a pensare che la messinscena sia più grande di quel che
Kanjuro stesso crede. Kanjuro fa intendere che la sua prestazione
attoriale fosse circoscritta al solo ruolo concessogli da Orochi,
eppure il suo incarico continua con il rapimento di Momonosuke e lui
stesso si dimostra impaziente di mettere in atto il grande colpo di
scena all'interno della narrazione. L'arrivo di Luffy, inoltre,
sembra sconvolgerlo particolarmente, come se questa azione fosse
l'unica realmente senza un copione da seguire; e a voler
momentaneamente sovrinterpretare potremmo pensare che Kanjuro sia
anche infastidito che le tre Supernove gli abbiano rubato il colpo di
scena decisivo. Insomma, Kanjuro è un personaggio dalle infinite
sfumature e abbiamo la necessità di conoscerlo più a fondo per
poter comprendere meglio i suoi pensieri e le sue azioni. Kanjuro è
un personaggio che, potenzialmente, potrebbe arrivare anche a rompere
indirettamente la quarta parete ed essere inconsciamente consapevole
di chi siano i protagonisti, gli antagonisti e le comparse di questo
grande teatro.
Le uniche
componenti del personaggio pienamente affrontate in questo momento
dell'opera riguardano la costruzione e la gestione narrativa del
ruolo della spia. Sono stati in molti a sentirsi degli stupidi per
non aver pensato da subito che Kanjuro potesse essere la fantomatica
spia, dato che è l'unico personaggio che visivamente richiama
l'attore teatrale, ovvero colui che interpreta un ruolo differente
dalla sua persona. Ma non è necessario essere così duri con se
stessi, in quanto ognuno di noi dispone di un bagaglio culturale o di
un approccio alla lettura differente gli uni dagli altri. Io stesso
(nonostante un tentativo di ipotesi dovuto a una semplice deduzione
logica basata sugli eventi) non avrei mai potuto capire che Kanjuro
fosse la spia per il semplice richiamo all'attore di kabuki. Questo
perché io vedo dei riferimenti a figure attoriali anche, per dirne
una, in Kiku. Seguendo il ragionamento del "è un attore,
pertanto sarà la spia", io avrei potuto sospettare addirittura
di Kin'emon. Non mi dilungherò ora per spiegare quali siano i
riferimenti che hanno "corrotto" la mia percezione e la mia
esperienza di lettura, ma ne approfitto per tentare di illustrare un
altro piano su cui Oda, mentre alludeva con la componente estetica di
Kanjuro, agiva per tessere la trama della spia: ovvero il piano
narrativo.
Osservando
oggi l'operato di Eiichiro Oda dall'introduzione di Kin'emon
all'ultimo dei Foderi Rossi presentato, possiamo notare come ognuno
di questi personaggi ricopra un determinato ruolo all'interno della
narrazione. Il primo Fodero presentatoci fu Kin'emon, colui che
potremmo definire la guida spirituale dei Nove Foderi nonché colui
che si spacciava per il padre di Momonosuke, il figlio del daimyo
Oden. Kanjuro fu esattamente il secondo Fodero presentato da Oda e il
suo ruolo all'interno della storia è quello della spia,
dell'informatore agli ordini di Orochi. Tuttavia, prima degli ultimi
due capitoli – quindi da Dressrosa ai primi atti di Wano – il
ruolo di Kanjuro è stato esclusivamente quello de "la spalla di
Kin'emon", "il compagno di Kin'emon". Kanjuro era un
personaggio che non disponeva di una propria dimensione, di un
proprio ruolo all'interno della narrazione. Questa non è una
caratteristica di per sé determinante, la presenza di un semplice
compagno caratterizzato esclusivamente sull'esigenza di far numero è
una scelta comune e per nulla rilevante. Inizialmente il gruppo di
Kin'emon era composto anche da Raizou, il personaggio che
narrativamente si colloca a protezione e introduzione di un Red
Poneglyph. Anche Raizou, pertanto, aveva un proprio ruolo e una
propria dimensione narrativa, tuttavia, ancora una volta, l'assenza
di un ruolo degno di nota per Kanjuro era irrilevante e riconducibile
all'esigenza di cui sopra. Giunti a Wano, però, il gruppo dei Nove
Foderi Rossi cominciava a prendere forma e ogni personaggio acquisiva
la propria funzione: Inuarashi e Nekomamushi erano tra i protagonisti
della saga di Zou che introduceva la ciurma di Kaido e altri
importanti elementi quali Zounisha; Kiku ebbe un ruolo centrale nei
primi capitoli della saga che intrecciavano il tessuto socio-politico
dell'isola; Ashura Doji è stato fondamentale per comprendere le
lotte avvenute nel paese e la disillusione creatasi durante l'assenza
di Kin e Momo; Kawamatsu si occupò inizialmente di Hiyori e si
impegnò nel procurare le armi per la futura ribellione. Giunti a
questo punto, gli ultimi a non avere ancora una collocazione
all'interno della narrazione erano proprio Denjiro e Kanjuro. Su
Denjiro verteva ancora il mistero di dove fosse finito (tra teorie
rivelatesi corrette e presunti collegamenti col maestro di Zoro), ma
per Kanjuro poteva diventare sospetta l'assenza di un ruolo
narrativo: dilungare ulteriormente la questione della spia avrebbe
potuto minare la copertura del personaggio agli occhi del lettore.
Risulta quindi interessante notare come Oda abbia deciso di
confermare il collegamento tra Denjiro e Kyoshiro proprio il capitolo
precedente alla grande rivelazione di Kanjuro, ovvero come Oda abbia
deciso di presentare e collocare in narrazione l'ultimo componente
dei Nove Foderi Rossi giusto un attimo prima che "la spalla di
Kin'emon" prendesse dimensione e rivelasse la propria funzione
all'interno della storia.
Quanto
riportato è una mia semplice osservazione dovuta al mio approccio
naturale alla lettura, ma sugli aspetti narrativi della gestione
della spia sono state riportate dai lettori altre interessanti
osservazioni. Per esempio, durante la fuga dei Nove Foderi Rossi dal
luogo della loro esecuzione, che tramite vignette di flashback ci ha
permesso di ricordare a sommi capi l'incontro tra Oden e ogni singolo
Fodero, a molti era tornato in mente come Kanjuro fosse l'unico dei
Foderi a non aver seguito Oden per un motivo preciso (semplicemente
si arrese dopo averlo incontrato). Tra l'altro, aggiungo,
nell'incontro tra Oden e Kanjuro venne citato il fatto che
quest'ultimo creasse e rivendesse pennelli (fabbricati con capelli
rubati). La questione dei pennelli richiama un altro elemento di
design del personaggio a cui veniva maggiormente ricollegato agli
inizi del suo viaggio con i Mugiwara, più di quanto non fosse
identificato con la figura dell'attore. Infatti, inizialmente,
Kin'emon, Raizou e Kanjuro non rappresentavano altro che tre figure
basilari (e stereotipate) dell'immaginario iconografico riguardante
il Giappone: Kin'emon rappresentava il samurai, Raizou era il ninja e
Kanjuro richiamava i praticanti delle arti raffigurative e
calligrafiche (supportate ironicamente dalla poca precisione di
Kanjuro su cui invece si basano l'ukiyo-e e lo shodo).
A questo
punto della storia è lampante come la questione della spia fosse tra
le basi di sceneggiatura preparata da Eiichiro Oda per la macro-saga
di Wano, tanto che adesso è possibile anche ricollegare la
rivelazione di Kanjuro a vignette presenti addirittura a Dressrosa.
Dopo questa
lunga trattazione, risulta lodevole la maniera con cui Oda ha
costruito questo passaggio della narrazione. Come dicevamo qualche
paragrafo addietro, ognuno di noi si approccia in maniera differente
alla lettura e il nostro metodo o le nostre conoscenze pregresse
possono corrompere la visione di un determinato ambito o piano di
lettura.
Eiichiro Oda
è probabilmente uno degli autori attuali che più eccellono nello
stratificare le informazioni ed elaborare piani di lettura che
possano stimolare ognuno dei suoi lettori (non è certo un caso che
ONE PIECE sia il manga più seguito per fasce d'età). Anche in
quest'occasione possiamo osservare come abbia ragionato in maniera
ampia e diversificata il personaggio e la svolta inerente la spia di
Wano. La particolarità della costruzione si nota anche grazie agli
elementi di dubbio che Oda inserisce all'interno dei livelli di
lettura. Perché possiamo parlare dell'aspetto di Kanjuro, dei
riferimenti interni del personaggio, di cosa lo differenzia dagli
altri Foderi, di logicità dovute alla trama e di come si stato
gestito all'interno della narrazione, ma nessuno di questi parametri
permette di capire in modo lapalissiano la verità indiscussa prima
di giungere al capitolo della rivelazione (o poco prima). Prima del
capitolo 974, l'ipotesi che la spia fosse Kanjuro presentava alcune
lacune e lo stesso grado di sfumature delle ipotesi riguardanti
Raizou, Tsuru, Shinobu o eventuale nuovo personaggio-ombra.
A questo
punto viene da chiedersi: cosa rimane della costruzione di Kanjuro
ora che sappiamo la verità?
Abbiamo
detto che è un personaggio molto promettente, per certi versi
potrebbe essere quel personaggio risolutivo capace di trattare in
maniera unica e definitiva il tema del doppio che accomuna moltissimi
personaggi di Wano. E il fatto che sia un personaggio potenzialmente
molto importante per gli eventi lo suggerisce anche il modo in cui
Oda, una volta messa in pratica e conclusa la costruzione inerente la
spia, crea immediatamente un nuovo schema, un nuovo modello in cui
calare il personaggio di Kurozumi Kanjuro.
Scoperta
l'identità della spia, scoperta l'identità di Kyoshiro,
immediatamente Kanjuro si lega a doppio filo con Denjiro. Sono
bastati due capitoli per definire le linee guida dei due personaggi e
il modo in cui si contrappongono all'interno del gruppo dei Nove
Foderi Rossi. Il parallelo che intercorre tra le due figure parte
proprio dalla loro posizione narrativa: Kanjuro è un Kurozumi tra i
Kozuki, Denjiro un Kozuki tra i Kurozumi. Kanjuro interpreta un
membro della famiglia Kozuki comportandosi nella maniera in cui un
Kurozumi vede i Kozuki e i Foderi: ovvero come persone stupide,
incapaci di cogliere i segnali più chiari, persone talmente
impreparate da non riuscire a decifrare un messaggio che dovrebbe
essere lampante per tutto il popolo di Wano, ignorando anche l'idea
di potersi minimamente consultare sull'interpretazione data da
Kin'emon. Al contrario, Denjiro pone Oden e i Foderi Rossi come i
propri idoli adolescenziali e attende per vent'anni nella casa del
nemico, distorcendo il loro ricordo in maniera esageratamente
positiva: la sua stessa trasformazione fisica scaturisce dall'enorme
frustrazione provata per non essere riuscito a fuggire con Oden, per
non aver compreso da subito il messaggio del proprio leader durante
la loro esecuzione. Il parallelo tra Kanjuro e Denjiro, dunque,
potrebbe risultare fondamentale per la trattazione finale dei Nove
Foderi Rossi e di Kin'emon, personaggi ancora in preda alla
confusione per l'assenza del proprio daimyo, personaggi a cui è
stata posta un'eredità che devono ancora realmente accettare.
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