La battaglia
di Onigashima è alle porte e il grande terrore da parte di molti
lettori è che questa possa rivelarsi un'altra guerra di Marineford.
La saga di
Marineford non è stata particolarmente apprezzata dai lettori
italiani. La grande guerra tanto attesa si rivelò semplicemente una
sequela di battibecchi tra personaggi più o meno noti, senza dei
veri scontri che potessero mettere in luce determinate personalità.
Inoltre, tra le critiche più diffuse vi è anche quella di aver
portato contraddizioni tra ciò che sapevamo e sappiamo dell'Haki,
tanto che Marineford è una delle argomentazioni maggiori per chi non
ne apprezza l'introduzione o il retcon all'interno della storia.
Possiamo
fare solo delle ipotesi su come andranno le cose a Onigashima, ma
sono già interessanti da notare i presupposti che differenziano
l'imminente battaglia per il controllo di Wano dalla guerra di
Marineford. E forse, attraverso alcune osservazioni, potremo
rivalutare la nostra posizione in merito a Marineford e alla grande
battaglia tra l'Imperatore Barbabianca e la sede centrale della
Marina.
La prima
differenza che salta all'occhio riguarda le parti coinvolte nei
rispettivi conflitti. Già dai preparativi della Marina per
l'esecuzione di Portgas D. Ace avevamo un'idea piuttosto precisa di
chi avremmo visto e, di conseguenza, di ciò che avremmo potuto (e
voluto) vedere. Nella fazione della Marina contavamo Mihawk, Hancock,
Kuma, Kobi, Kuzan, Borsalino, il Grandammiraglio e, sebbene nella fazione
opposta non conoscessimo nessuno (se non di vista), le avventure di
Luffy ci portavano a considerare Buggy, Crocodile, Jinbe, Invankov.
Insomma, il quadro generale dava segnali su entrambi i fronti:
avevamo personaggi che conoscevamo già, personaggi che attendevamo
di scoprire e personaggi che volevamo vedere in azione al pieno delle
loro potenzialità.
Possiamo già
notare l'enorme differenza che la guerra di Marineford presenta con
la battaglia di Onigashima. Seguiamo le avventure di Luffy e dei
samurai da più di trecento capitoli e, nonostante ci siamo
addentrati nel territorio di Kaido e Orochi da quasi settanta
capitoli, siamo riusciti solo da poco a mettere chiarezza tra i
protagonisti della rivoluzione. Al momento della fazione antagonista
non sappiamo nulla: non conosciamo i ruoli che potrebbero avere i
membri della ciurma di Kaido, abbiamo solo un'idea vaga di chi siano
i sodali di Orochi e la presenza di Big Mom e dei suoi figli alimenta
le nostre incertezze. Le uniche sicurezze che abbiamo, scorrendo un
po' i pareri dei lettori, sono Kaido, King e Queen: dei Flying Six
non sappiamo nulla, il gioco delle Supernove Drake e Hawkins è una
vera incognita, non abbiamo la minima idea di cosa siano i Numbers e
il ruolo abbondante o secondario di alcuni personaggi – come Jack o
degli Headliner – potrebbe portare a pensare che vengano gettati via con poco. Al contempo, gli Oniwabanshu sembrano un po'
troppo numerosi e alcuni vagamente stereotipati per poter essere
trattati tutti assieme: l'unica certezza è Fukurokuju, e magari un
altro paio su cui scommettere un nichelino. Infine, l'alleanza di
Kaido con Big Mom si basa esclusivamente sulla nostalgia e basterebbe
un nonnulla per incrinare i rapporti tra i due capitani: inoltre vale
nuovamente il discorso che i membri della sua ciurma bene o male li
abbiamo già visti all'opera e quei due che potrebbero farsi avanti
non è detto combattano per Kaido o contro Luffy.
In partenza,
quindi, l'approccio avuto a Marineford è totalmente differente dalla
situazione che troviamo a Onigashima. Ed è lo stesso contesto
narrativo delle due guerre a far spiccare le diversità. A Marineford
avevamo il compito di salvare Ace ed eravamo degli intrusi
all'interno di una guerra altrui e più grande di noi: semplicemente
la missione di Luffy coincideva con l'intento di Barbabianca, poi
poco importava a Luffy di quale fazione avrebbe prevalso sull'altra. A
Onigashima, invece, siamo noi in prima persona (Mugiwara e lettori) a
penetrare volutamente nel territorio avversario per debellare la
fazione antagonista. La scelta di non delineare da subito gli scenari
in cui potremmo incappare risulta quindi sensata per conservare un
certo grado di esplorazione, in un contesto che ricorda più
l'assalto a Enies Lobby che la guerra di Marineford.
Il grande
numero di personaggi coinvolti a Onigashima, principali o secondari
che siano, tuttavia, porta ancora con sé il dubbio che gli scontri
possano rivelarsi schermaglie di breve entità, atte semplicemente ad
abbattere l'ostacolo di turno, come d'altronde in parte visto a
Dressrosa o a Whole Cake Island. Su quelle isole, infatti, il livello
degli scontri è stato ridimensionato e, a parte eccezioni per la
conclusione di personaggi relativi ai singoli eventi della saga, era
sempre lo scontro di Luffy a rivelarsi il più impegnativo o a
risultare decisivo per il proseguimento della narrazione o per la
crescita dei personaggi coinvolti.
Tuttavia, vi
sarebbe da considerare la struttura di questo lunghissimo arco
narrativo che mette radici da Punk Hazard (e in base alla rilevanza
che avranno Big Mom e Caribou potremmo pensare pure da Fishman
Island, a dirla tutta). Finora, ogni volta che superavamo quella che
apparentemente sembrava la tipica "saga finale" –
Dressrosa e Whole Cake, principalmente – assimilavamo nozioni che
ridimensionavano il ruolo delle suddette saghe, ripresentandosi come
semplici tasselli di un percorso lineare e in crescendo sempre
maggiore. Dressrosa non è stata altro che il primo passo per
rivaleggiare con Kaido e l'antagonista maggiore di Whole Cake è
diventata un comprimario di Wano che attende ancora la propria
trattazione: la vera "saga finale" (tipo Alabasta o
Skypiea), dunque, si è rivelata essere Wano. Sono semplicemente
aumentati i toni di ogni singola saga, in correlazione con il fatto
di trovarci nel Nuovo Mondo; e pertanto Dressrosa e Whole Cake Island
potrebbero essere paragonate più a saghe come Drum o Impel Down che alla
vera e propria saga conclusiva di un arco narrativo. In questi
termini, dunque, gli scontri avvenuti nelle ultime saghe trovano più
giustificazione: credo in pochi si lamentino che Sanji non abbia
combattuto al massimo delle proprie potenzialità nel regno di Drum o
che il gruppo d'evasione di Luffy abbia partecipato a semplici schermaglie dovute alla fuga.
In sintesi,
nonostante lo stile e le scelte di narrazione siano mutate dalla prima parte del
manga per esigenze e per evoluzione dell'autore, vi sarebbe ancora
occasione di poter rivedere quegli scontri più personali che mancano a molti lettori, scontri che possano coinvolgere con impegno anche
i Mugiwara che più sono rimasti indietro nella loro progressione, come Nami, Chopper o Robin. Senza dimenticare che
tra i protagonisti della rivolta di Wano sono presenti personaggi che
necessiterebbero di un'evoluzione sui campi di battaglia o che
favorirebbero un loro approfondimento attraverso degli scontri: penso
in primo luogo a Kin'emon e la sua inettitudine come guida militare,
ma anche ad Ashura Doji e al possibile omaggio che potrebbe dedicare
ai compagni caduti durante i venti anni di attesa. Insomma, siamo in
molti ad aspettare che ritornino scontri impegnativi e costruttivi che
possano mettere in luce i personaggi tanto quanto viene fatto per
Luffy, così come accadeva ad Alabasta o a Enies Lobby.
Come
ampiamente ribadito, quindi, la battaglia di Onigashima ha tutte le
carte in regola per differenziarsi considerevolmente dalla guerra di
Marineford. La mia analisi, tuttavia, riguarda realmente le
differenze di forma tra i due conflitti e non è denigratoria nei confronti della
saga di Marineford, ancora tanto dibattuta dai lettori. Generalmente,
la critica che più viene rivolta alla saga riguarda l'utilizzo
confusionario dell'Haki, talvolta anche in correlazione ai poteri dei
Frutti del Diavolo. La saga viene spesso citata come esempio lampante
della pessima introduzione e gestione dell'Haki all'interno
dell'opera, soprattutto in relazione a ciò che abbiamo visto nel
post-timeskip non appena Luffy ha annerito per la prima volta il
proprio braccio. Molti lettori saranno quindi contenti che a breve
scoppierà una guerra in cui finalmente le azioni dei personaggi
saranno comprensibili e coerenti con le informazioni in nostro
possesso.
La grande
distinzione che io faccio della battaglia imminente con la dibattuta
guerra, però, riguarda quanto accennato poc'anzi: ovvero che il
conflitto di Onigashima riguarderà una battaglia che ci interessa in
prima persona e in cui abbiamo bisogno di comprendere ciò che ci
circonda per abbattere l'avversario; a differenza del conflitto di
Marineford cui abbiamo partecipato troppo presto e che risultava
quasi esclusivamente di contorno alla missione principale del
protagonista. Io già da tempo noto come le sempre nuove informazioni
riguardanti l'Haki e il modo in cui la volontà influenza gli eventi
che ci circondano nel manga riescano a spiegare o dare nuova
interpretazione a eventi accaduti nella prima parte dell'opera. Già
qui a Wano, per fare un esempio, abbiamo scoperto come il cosiddetto
"Haki invisibile" sia una maniera più tecnica di
utilizzare l'ambizione; mentre noi lettori, influenzati dalle nozioni
comuni dell'energia spirituale dei battle shonen, pensavamo che
concentrare l'Haki per annerire il corpo fosse un utilizzo migliore e
potenziato. Personaggi come Vergo, presentati in tenuta "all-black
Haki", vengono ridimensionati e ritorna coerenza nelle
affermazioni di Sentomaru riguardo la sua difesa impenetrabile. Allo
stesso modo, molte scene di Marineford possono essere
ricontestualizzate: la più famosa è il muro creato dagli Ammiragli
contro l'attacco di Barbabianca. Pertanto, la
conclusione a cui si giunge è che noi lettori abbiamo assistito a
un conflitto come quello di Marineford fin troppo presto, come presto
era per Luffy, non riuscendo a comprendere tutte le azioni, le
sfumature e le dinamiche avvenute durante gli scontri tra i
personaggi. Andando avanti nella narrazione scopriremo nuove forme
dell'Haki dell'Osservazione, impareremo nuove applicazioni dell'Haki
dell'Armatura, conosceremo i segreti riguardanti i Frutti del Diavolo
e capiremo il potenziale massimo dei possessori di Haki del Re. Tutto
questo ci consentirà di voltarci indietro a osservare un'ultima
volta la grande battaglia a cui assistemmo a metà del viaggio e, se
Oda sarà riuscito a incastrare adeguatamente i vari tasselli, e se
questa interpretazione si rivelasse corretta, riscoprirne i
personaggi, le azioni e gli scontri lì avvenuti. Così come sicuramente ci ritroveremo a fare anche riguardo l'imminente conflitto
di Onigashima e alle eventuali sfumature che porterà con sé.
Nessun commento:
Posta un commento