È passato abbastanza dall'ultimo capitolo e si è quindi potuto dire tutto e il contrario di tutto. Ma!
Ma una cosa non è stata detta. O meglio, non è stata rimarcata abbastanza: Sakazuki è un cretino!
In trent'anni di Marina potrà pure non essersi mai prostituito per fare carriera, neanche uno straccio di lettera anonima, ma Sakazucci rimane un incompetente!
Nel capitolo 905 vediamo Issho gabbare Sakazuki nonostante l'ultimatum con cui si erano congedati a Dressrosa. L'Ammiraglio Fujitora non ha nessuna intenzione di portare le teste di Cappello di Paglia e Law al Grand'Ammiraglio, pertanto non gli è permesso accedere a nessuna base della Marina. Si reca, di conseguenza, nel posto attualmente più interessante e sensato per attuare - o perlomeno discutere - del suo piano per l'abbattimento della Flotta dei Sette.
Sakazuki è adirato per tale insubordinazione, ma T-Bone riporta le inattaccabili giustificazioni dell'Ammiraglio Fujitora: Marijoa non è una base della Marina.
Come pretendeva, d'altronde, il Grand'Ammiraglio Akainu pensare che una sua tale approssimazione, dovuta sicuramente a rabbia e frustrazione, avesse potuto essere minimamente accettabile in un contesto prettamente politico. Forse lui, al posto di Issho e con motivazioni di pari livello, non avrebbe agito come ha agito l'Ammiraglio? Proprio Akainu, fiero sostenitore della Giustizia Assoluta, non si sarebbe mai aggrappato a un cavillo per fare ciò che sentiva dover essere fatto?
Quella che sembra esser nata come una semplice gag - anche utile e agevole a livello narrativo - in realtà nasconde la reale volontà di Oda di indicare immediatamente cosa non funziona nella Marina di Akainu: Sakazuki.
Nella Marina guidata dal Grand'Ammiraglio Akainu a non funzionare è proprio chi ne occupa la carica più importante; troppo grosso per stare dietro a una scrivania, troppo rovente per infervorarsi con un lumacofono anziché bruciare tutto personalmente con la sua Giustizia Assoluta.
Sakazuki, d'altronde, non è altro che un uomo d'azione. E lo dimostra il criterio alla base della sua leva straordinaria. Una volontà sì dovuta al bisogno di aumentare le forze della Marina, ma che ha lasciato tutto in secondo piano in favore della sola forza combattiva degli uomini reclutati. E il fatto che uomini come Issho e Ryokugyu occupino le cariche di Ammiragli la dice veramente lunga sul metodo di Akainu. I due Ammiragli sembrano totalmente apatici nei confronti delle necessità della Marina di Akainu. E attenzione, sottolineo di Akainu.
A tal proposito trovo l'intervento di Sengoku, nel suo piccolo, definitivo. Perché se tutto fosse stato costruito veramente come una gag, quell'intervento sarebbe stato più che superfluo. Invece sottolinea delle verità che potrebbero regalarci scenari molto interessanti per il futuro. Difatti, sia chiaro, io sono contento che Sakazuki si stia dimostrando un cretino incompetente. Questo nuovo tratto delinea il personaggio in modo più particolareggiato del "fantoccio" che conoscevamo.
Vi è inoltre un ulteriore fattore di interesse verso l'incompetenza di Sakazuki.
Siamo alle porte del Reverie e il mondo intero ha appena appreso che Luffy è il Quinto Imperatore (ne abbiamo parlato QUI); Re Cobra e Re Riku tireranno molto probabilmente in ballo il discorso Shichibukai e proprio in questi istanti Issho, intenzionato ad abbattere la Flotta alla radice, si trova a Marijoa; la Marina espone i primi segni di cedimento sotto la direzione di Akainu. L'equilibrio mondiale è mantenuto da una corda pronta a spezzarsi, le Tre Grandi Potenze stanno passando il loro peggior periodo. E nel momento sbagliato: Luffy e Sabo non cedono di un passo.
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