Rotta

venerdì 14 agosto 2020

Il dominio delle paludi

Kaido è stato ferito.

Ciò che ci è stato imbastito come impossibile per decine di capitoli è avvenuto, per mano dei Nove Foderi Rossi. Probabilmente è successo anche prima di quanto preventivato, pensavamo che l'incursione e l'infiltrazione durassero di più, che arrivare a Kaido fosse tra gli obiettivi finali di questa guerra. Ma nel giro di soli dieci capitoli, Kin'emon, Denjiro e tutti i loro compagni sono riusciti a cogliere Kaido di soprassalto e ferire il corpo della creatura più forte del mondo. Quanto letto nell'ultimo capitolo, tuttavia, dà adito a preoccupanti riflessioni sulla gestione narrativa di alcuni elementi della saga e dell'intera opera, quali l'invulnerabilità di Kaido e l'Haki.


La peculiarità principale di Kaido ci è stata costantemente sottolineata dalla sua apparizione fino alle prime schermaglie nel suo territorio, la sua leggendaria invulnerabilità lo avvolgevano di un'aura di invincibilità senza eguali. Eiichiro Oda stesso si è preoccupato che la differenza di potere tra Luffy in Gear 4th e l'Imperatore in condizioni base fosse chiara fin da subito. Con queste premesse, sembrava ormai chiaro che per battere Kaido servisse qualche "trucchetto" particolare. È difatti proprio a Wano che viene introdotta ufficialmente una particolare applicazione dell'Haki dell'Armatura (qui a Wano chiamato Ryuo) che permetterebbe di valicare le difese fisiche esterne dell'Imperatore. Ed è esattamente ciò che vediamo nell'ultimo capitolo, confermato dalle stesse parole di Kaido. A questo punto, tuttavia, sorgono dei problemi di non poco conto perché questo vorrebbe dire che Kaido potrebbe essere sopraffatto, anche solo momentaneamente, da qualunque esperto utilizzatore di Haki (Rayleigh, Sentomaru) donando particolare incoerenza alla nomea dell'Imperatore. Per correttezza, dovremmo comunque ricordare che la particolare struttura politica del Nuovo Mondo permette anche a soggetti di poco conto di occupare dei posti apparentemente invalicabili o di potersi costruire una fama su dei presupposti molto particolari. Ma, nella Marina che più volte si è ritrovata Kaido tra le mani, veramente non si è mai fatto avanti nessun soldato capace di superare perlomeno il livello di Kin'emon?


QUESTIONE DI VOLONTÀ
Negli ultimi anni si consolida sempre più l'idea che l'Haki non sia altro che una manifestazione sul piano concreto di quelle che sono realmente le volontà, le ambizioni degli uomini capaci di modulare e influenzare il mondo circostante. Inizialmente era solo un sospetto, ma nel Nuovo Mondo ormai gli esempi si sprecano e rileggendo la prima parte del manga molteplici azioni o affermazioni assumono nuovo significato, nuova linfa. Alla stessa apparizione di Kaido circolava l'idea che la sua invulnerabilità potesse essere dovuta al contrasto che la sua forte volontà di morire esercitava sul suo corpo, donandogli un quantitativo di ambizione, di Haki dell'Armatura smisurato e incontrastabile da egli stesso. Niente più che una supposizione, però potremmo certamente ripescare anche altri momenti quali lo scontro tra Luffy e Bellamy a Dressrosa, dove la volontà di combattere di Bellamy valicava completamente le difese di Luffy che, al contrario, di combattere non ne aveva proprio intenzione. La recente rilettura di Enies Lobby mi permette anche di citare il momento in cui Luffy sfonda il Tekkai di Blueno, finallora apparentemente insuperabile, solo perché era finalmente cosciente che Robin non agiva realmente di proprio conto e pertanto la sua volontà di riportarla indietro era accresciuta esponenzialmente.
Ovviamente, per quanto una forza astratta possa influenzare gli eventi, questa agirebbe comunque in un mondo fisico con precise regole e condizioni da rispettare. Se Luffy da domani esprimesse l'intensa volontà di volare, di certo non riuscirebbe a librarsi da terra in modo completamente casuale. Infatti, anche questo tipo di limitazioni lo abbiamo già visto nel manga. Mi viene da citare nuovamente Enies Lobby, dove una nave intrisa della volontà manifesta come Klabautermann naviga autonomamente per i mari fino a raggiungere l'isola giudiziaria così da riprendere i propri compagni. Eppure senza l'intervento concreto di Sanji che era andato a chiudere i Cancelli di Giustizia e di Nami che ha dato indicazioni per superare i mulinelli appena formatisi, difficilmente l'arrivo della Going Merry sarebbe stato sufficiente a sfuggire dal Buster Call. Per quanto appena esposto, qualsivoglia interpretazione filosofica noi volessimo dare all'Haki e alla volontà, è difficile credere che la singola volontà dei Nove Foderi Rossi sia riuscita a provocare danni concreti al corpo invulnerabile del Signore delle Bestie (scena emblematica Kiku che gli trafigge una mano da sola).
All'interno dell'equazione, in questo caso, bisognerebbe considerare anche quella che è la volontà di Kaido. Mentre l'Imperatore subisce l'attacco, il connubio del momento tra intenzioni e volontà gli rievoca la figura di Oden che così tanto è riuscita a segnare il suo corpo e la sua mente. Oda dedica particolare attenzione a questo passaggio: presentato nel capitolo precedente ed esposto maggiormente in quest'ultimo. La volontà ferrea di Kaido vacilla, il suo desiderio di morire nel prossimo futuro in maniera gloriosa viene travolto da una carica proveniente dal passato.
Potrei dilungarmi maggiormente sulle vignette dell'attacco dei Nove Foderi Rossi e potremmo analizzare quelle che sono le reali conseguenze su Kaido di ciò che si è rivelato un momento di debolezza interiore. Tuttavia, c'è una componente nella scrittura che a questo punto non mi permette di godere appieno delle sfumature di significati che questo assalto porta con sé.


DIFFERENTI PIANI DI LETTURA
Ciò che ho sempre avuto modo di elogiare in ONE PIECE è la capacità del suo autore di stratificare le proprie storie sotto diversi livelli di lettura. Questi livelli di lettura permettono a qualsiavoglia tipologia di lettore di approcciarsi all'opera in maniera personale, soddisfando le intime esigenze di ogni fruitore. Non è certo un caso se ONE PIECE risulta essere il manga più letto e venduto per numero di lettori e per fasce d'età. La quasi totalità degli eventi nel manga può esser interpretata sotto vari aspetti, anche grazie al numero di rimandi, tematiche e al solido worldbuilding che permette un'analisi sociale, politica, geografica (e non solo) di tutti gli eventi cui assistiamo. Come da ragazzino potevo godere dello scontro tra Zoro e Mr. 1 dove l'eroe mette in pratica una nuova fortissima tecnica per contrastare il nemico, così posso goderne oggi assistendo al mutamento che i due combattenti subiscono e riflettono sull'avversario venendo a contatto l'uno con l'altro. Anche eventi minimi come Momonga che informa Hancock dell'imminente guerra contro Barbabianca può essere interpretata e analizzata a livello esclusivamente politico e militare proprio grazie al tessuto intrecciato fino ad allora. Anche negli esempi già utilizzati, come Luffy che sfonda il Tekkai di Blueno o Luffy che risente dei danni del colpo di Bellamy, abbiamo modo di stratificare la visione di quegli eventi e renderla fruibile a più tipologie di lettori. Per esempio, un bambino capirà che a Enies Lobby Luffy era arrabbiato e utilizzava attacchi più forti e che quindi la tecnica difensiva dei nemici poteva venir meno, mentre quanto detto sulla volontà e sull'Haki rimarrebbe un'interpretazione e una sfumatura a mio uso e consumo di lettore più adulto. Ma nel momento in cui tu introduci la creatura più forte del mondo, me la presenti lanciandosi dal cielo e rialzandosi senza problemi, me lo descrivi come capace di gesta inumane, me lo mostri sfondare tranquillamente il massimo potere d'accatto del protagonista, come posso io giustificare l'attacco decisivo di un gruppo di nove persone totalmente disomogeneo per esperienze e abilità?
In casi come questo, in cui è il piano primario di lettura a essere poco chiaro e definito, la mia interpretazione degli eventi, così come qualsivoglia altra interpretazione fornita, rischia di divenire accessibile solo a pochi e peraltro non totalmente obiettivabile: quanto di più lontano affermavo riguardo la gestione dei livelli di lettura. A questo punto, ma in verità sarebbe servito prima, sarebbe il caso di togliere qualche velo di ambiguità e spiegare in maniera più palese alcuni dettagli inerenti la volontà e l'Haki. Sono passi che nel Nuovo Mondo Oda stava già compiendo, anche se – a ragione – quasi esclusivamente attraverso l'utilizzo pratico in combattimento. Quindi in teoria ero già predisposto al fatto che in futuro avremmo avuto le risposte a tutto (così come d'altronde ci capita di ragionare riguardo alla natura dei Frutti del Diavolo). Tuttavia, è proprio la saga di Wano a pormi dei dubbi sulla gestione di alcune rivelazioni chiave. Alla prima lettura ho trovato il secondo atto di Wano e i risvolti inerenti il personaggio di Yasuie posticci e affrettati, sceneggiati in maniera non adeguata a cogliere e a recepire opportunamente le varie informazioni. E la stessa cosa è avvenuta con questo capitolo 987, indipendentemente che già dal prossimo capitolo avvenga la telecronaca dettagliatissima di Queen o chi per lui. Questi, in conclusione, sono i dilemmi e le incertezze inerenti un capitolo che ritengo avrebbe dovuto installarsi meglio all'interno della totalità dell'opera.

1 commento:

  1. Non ho ben capito il riferimento al titolo, credo sia un collegamento con le bestie, quindi paludi, o forse azzardo a Hxh? Non lo so e non lo voglio sapere. Comunque condivido la riflessione sui piani di lettura e su una dovuta spiegazione sull'haki che è sicuramente strettamente collegata alla volontà e l'ambizione. Sulla "presunta" intangibilità di Kaido, concordo sulla sua presentazione da "imbattibile", c'è da dire anche però che comunque è stato detto che sia stato catturato più volte, quindi invulnerabile ma fino ad un certo punto! Bella Panda!

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