Rotta

sabato 9 giugno 2018

Guida Pratica all'Analisi Teorica: come non formulare una teoria su One Piece, a cura di Panda


Avete mai formulato una teoria su One Piece?
La domanda risulta retorica. Che vi piaccia o meno questa pratica analitica che afferma, pretende e vuole apparire scientifica nella previsione di avvenimenti all'interno di un'opera narrativa, nel corso del tempo Eiichiro Oda ha costruito il suo manga affinché sia possibile formulare teorie sulla storia raccontata nelle sue pagine. Oda sa che ciò che scrive e disegna potrà essere utilizzato come pregiato pezzo dei nostri puzzle ed è per questo che, talvolta, ci lancia nel sacchetto pezzi difettosi o ci dona quell'unico pezzo in grado di far saltare tutto il nostro quadro per aria.

Tra alti e bassi, questo blog esiste dal 2013. Verso fine anno arriverà a cinque anni di "attività".
Nel corso di questo lungo periodo, mi sono cimentato spesso nella teorizzazione. Anzi, di più, il blog prese vita proprio perché una mia ipotesi non venne presa in considerazione da un Illuminato dell'epoca: Sommobuta. Grazie, Buta.
L'ipotesi che fece nascere tutto questo era piuttosto bislacca. Perlomeno così venne considerata all'epoca. In sostanza, esponevo la - ormai persa - convinzione che l'Haki dell'Armatura potesse generare effetti secondari quali fiamme e fulmini. Era un'ipotesi basata su alcuni avvenimenti precedenti accaduti nel manga e, come spinta finale, sugli avvenimenti del capitolo diffuso in quella settimana.
La teoria spesso nasce proprio dall'analisi di elementi già conosciuti, proiettando i risultati ottenuti nel futuro dell'opera presa in esame. Molto valido è stato il contributo di Luca Verbatim nel corso degli anni, smontatore seriale di teorie che, per quanto possa aver portato sul web una serie di video discutibili, ha innegabilmente portato molti fan di One Piece a rileggere più e più volte l'opera di Oda, cercando di arrivare a un'interpretazione dei dialoghi e dei fatti più obiettiva possibile. Non sono stato d'accordo molte volte con Verbatim e per questo ci sentiamo tuttora per parlare del capitolo settimanale.

Dall'inizio della seconda parte del manga e dall'entrata dei protagonisti di One Piece nel Nuovo Mondo, la somma opera di Eiichiro Oda ha subito dei cambiamenti continui e minimi atti a mutare notevolmente e radicalmente il contenuto della nostra lettura. È mutata la struttura dell'intero manga, l'interconnessione tra le saghe, la percentualizzazione dei generi. Potrei parlarne veramente per pagine e pagine, riportandovi analisi ed esempi dettagliati; e forse lo farò, in altri lidi e contesti.
Questi cambiamenti dovevano portare anche noi lettori a mutare l'approccio che abbiamo sempre avuto nei confronti del manga. Forse una ricompensa per gli anni spensierati passati insieme, forse perché quell'affascinante storia narrata di capitolo in capitolo, di avventura in avventura, di battaglia in battaglia, meritava un finale vero e concreto. Non una semplice interruzione, non un "siamo arrivati".
Purtroppo il nostro approccio alla lettura non è cambiato. Perlomeno quello di molti.

Penso siano in pochi ad aver avuto il privilegio di leggere One Piece dai primissimi capitoli. Riuscire a mettersi in pari comprando un singolo volume, e non novanta. Penso siano ancora meno le persone che, dopo una ventina di volumi, abbiano iniziato a teorizzare per puro ludo. Perché altro non si poteva fare, non esisteva quella che in seguito è stata denominata Community.
All'epoca, posso immaginare, c'era poco da rileggere nei precedenti capitoli. Se mi permettete un'opinione personale, credo che One Piece acquisti validità solo dopo i primi quindici volumi. Quindi, se qualcuno mai si fosse cimentato in un'ipotesi, in un'illazione, all'epoca, avrebbe sicuramente sparato quanto di più distante dalla realtà. Non vi erano elementi concreti su cui basare le proprie teorie.

Oggi, per la precisione con il capitolo 906, abbiamo appreso che pur essendo maturati come lettori e "community", sempre più consapevoli del prodotto che abbiamo tra le mani, dobbiamo ripartire da zero. One Piece si è evoluto negli aspetti meno visibili di sé e ci chiede di tornare ad avere l'innocenza di un tempo. Io ho una ventina d'anni, ma tu, ne sono sicuro, ne avrai trenta. E tu, al suo fianco, sarai vicino ai quaranta.
Il capitolo 906 ha generato un marasma generale tra teorie più o meno convincenti, assurdità più totali e articoli dettagliatissimi probabilmente vicini alla verità. Un marasma che, senza accorgercene, è stato generato da un singolo - fottuto - cappello. Per quanto ci provassimo, per quanto pensassimo di essere vicini alla realtà, un gelido ghigno ci ha segnato il volto per un'intera settimana e oltre perché stavamo parlando di un dannatissimo cappello.
Il capitolo 907, letteralmente oggi, ha generato più o meno lo stesso effetto, facendo concentrare la nostra attenzione su un singolo trono. Probabilmente un trono ha più dignità di un cappello di paglia e per questo il marasma si è concentrato su due singole fazioni, ma, di fatto, si parlava di un trono.
Con degli scenari del genere, totalmente inaspettati e senza il minimo fondamento su quanto già narrato, non possiamo permetterci di teorizzare come un tempo. Anzi, non abbiamo motivo di mostrare presunzione derivata dalla logica. La logica, che abbiamo faticato a utilizzare e insegnare ai nuovi lettori, dobbiamo buttarla via; la logica non ci serve più perché non abbiamo fatti su cui appoggiarci, non conosciamo cos'è successo durante il Secolo Buio. E questo è, guarda caso, il punto fondante delle avventure nel Nuovo Mondo.

Per quanto mi riguarda, tuttavia, non è solo il Secolo Buio a essermi sconosciuto. Tendo sempre a ragionare da esterno e non da personaggio del fumetto, pertanto studio e apprendo le tecniche narrative degli autori che più mi piacciono. È una cosa che sono riuscito a fare per lungo tempo anche con Oda, ma ora mi trovo, anche con questo metodo d'analisi, a un punto cieco: cosa vuole fare Oda? Le strade sono tendenzialmente due, quella concreta e quella metaforica. Come insegna Hunter x Hunter, tuttavia, non è da escludere che le strade da percorrere possano essere entrambe.
Io ho iniziato a formulare questo pensiero mentre scrivevo la teoria mai pubblicata sull'Haki o, meglio, sulla Volontà. Una teoria che non ha mai visto la luce perché chiusi il blog per quasi tre anni ma su cui ho continuato a ragionare per lungo tempo, arrivando sempre al solito bivio: realtà o metafora? Ho optato per entrambe.
Da quello che sappiamo, il cappello di paglia potrebbe veramente appartenere a Joy Boy (fatto concreto), come suggerisce Verbatim potrebbe veramente essere una corona che non ha peso come le altre (fatto metaforico) o potrebbe veramente essere che quel cappello sia raffigurato sulle incisioni presenti sulla Luna (fatto concreto e metaforico). Per quanto non sia di questa opinione, quel trono potrebbe veramente aver raffigurato sul suo schienale le isole del Nuovo Mondo, potrebbe veramente simboleggiare un Nuovo Mondo costruito sul volere dei 20 Regni, potrebbe veramente essere stato posto lì solo per veduta.

Kira (conoscete Kira?) afferma che il modello astronomico presente nell'Albero della Conoscenza di Ohara sia, sostanzialmente, un modello errato della rotazione dei pianeti. Quindi, per Kira, quelli che tutti considerano lune sono pianeti e il modello geocentrico esposto da Clover è una errata - o falsa - riproduzione.
Questa teoria mi permette di introdurre argomenti che trovo molto affascinanti, ovvero quello delle scienze primordiali, delle pseudoscienze, del mito, della tradizione. Nel corso della storia, le varie conoscenze scientifiche hanno subito rimaneggiamenti da diversi autori e studiosi prima di arrivare alla versione che oggi conosciamo. Che si tratti di storia, geografia, meteorologia, queste scienze e discipline sono state viste in modo differente da chi ci ha preceduto, in una forma acerba, non pienamente distinta. Molte teorie si sono anche sviluppate attraverso idee presuntuosamente ritenute uniche e totali della realtà che ci circonda, non permettendo all'uomo, per mancanza di mezzi, di arrivare alla vera conoscenza.
In questo punto del manga, noi lettori ci troviamo esattamente in questa situazione di pseudoscientificità. Nuovamente, come quando ci trovavamo nel Paradiso, spetterà a Oda darci al momento giusto gli elementi giusti per farci capire cosa lui vuole che capiamo sul Secolo Vuoto.
Questo non vuol dire che ci è impossibile - negata la possibilità di - teorizzare. Alle spalle dell'attuale One Piece ci sono comunque decine di volumi, un autore (più o meno) razionale: elementi più che sufficienti per far sì che One Piece continui a manifestare una delle sue caratteristiche più amate, ovvero la possibilità di teorizzare, formulare costantemente ipotesi.
Con quest'ottica su cui ho provato a ragionare, ho trovato terribilmente affascinanti e interessanti strampalate teorie del web che prevedono l'esplosione di montagne, lune al centro della terra, satelliti naturali deflagrati e poi depositatisi sul pianeta per formare isole e continenti. Mi sembrava di leggere fantascienza di fine '800. E, a conti fatti, noi abbiamo già visto situazioni simili e unicamente volute dalla volontà dell'autore di inserirle o meno: viaggi in fondo al mare, pirati spaziali, antiche civiltà lunari. I Pirati di Cappello di Paglia hanno superato gli ostacoli più incredibili, la sfida più grande è stata affrontare la logica. E lo sarà ancora per un po'.

4 commenti:

  1. Interessante post, applicabile comunque a molte opere.
    Io mi diletto, da sempre, con speculazioni e analisi su Berserk. La questione è molto simile: l'autore ci fornisce dei tasselli che, tra mezze frasi e scene sparse -anche in volumi remoti- possiamo cercare di incastrare.
    Sono un lettore di One Piece della primissima ora, addirittura a puntate sulla rivista Express.
    Oggi non più, chissà se un giorno lo riprenderò: per questo, non conoscevo la questione cappello e trono degli ultimi due capitoli.
    Che dire... l'autore comunque ha dalla sua la possibilità di smontare tutto, vedi lune e pianeti, nel senso... potrebbe anche inventarsi qualcosa che capovolgerebbe le teorie più logiche.
    Quindi teorizzare sì, ma sapendo che l'autore può comunque stravolgere sempre tutto e uscirsene con "quel cappello è una replica, un falso" o qualsiasi altra cosa che demoralizzerebbe i teoristi più accesi...

    Gran post, comunque :)

    Moz-

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    1. Ti ringrazio.
      Dal canto mio, non ho mai letto Berserk ma ero pienamente consapevole di poter parlare a più fanbase.
      Quello che mi premeva sottolineare riguardo Oda è che veramente ha riscritto il suo manga dalle basi, riportandoci al punto di partenza riguardo molte questioni. La retcon si spreca. Purtroppo l'attuale fanbase è troppo orgogliosa e legata alle proprie scoperte per decidere di abbandonare tutto alle spalle, ripartire da zero. E ne comprendo le ragioni. Ma parliamo di una dinamica che possiamo ormai dire far parte pienamente delle caratteristiche della storia di Oda. Quello che ci serve, attualmente, è un po' di complicità con l'autore, un punto di vista che abbiamo abbandonato tantissimo tempo fa accontentandoci della (semplicistica) formula "Oda è proprio imprevedibile, un troll".

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    2. Guarda, io da tempo ho smesso di leggere OP, ne ho parlato più volte e penso che presto continuerò a farlo.
      Tra i motivi ci sono appunto le retcon... ad esempio la storia del fratello, di quell'altro ragazzo sempre al villaggio Foosha... Non che sia chissà che male, ma quando devi andare ad aggiungere, nel passato, cose mai dette o accennate, allora un po' mi fa storcere il muso.
      E pensare che Oda inseriva già di suo mille agganci, tra le righe, da poter sviluppare... NEL FUTURO!^^

      Moz-

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  2. mi sento orgoglioso del fatto che usi la mia persona per dire che:dal mio arrivo si apre un era sul pensiero critico XD

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