Kaido
è stato ferito.
Ciò
che ci è stato imbastito come impossibile per decine di capitoli è
avvenuto, per mano dei Nove Foderi Rossi. Probabilmente è successo
anche prima di quanto preventivato, pensavamo che l'incursione e
l'infiltrazione durassero di più, che arrivare a Kaido fosse tra gli
obiettivi finali di questa guerra. Ma nel giro di soli dieci
capitoli, Kin'emon, Denjiro e tutti i loro compagni sono riusciti a
cogliere Kaido di soprassalto e ferire il corpo della creatura più
forte del mondo. Quanto
letto nell'ultimo capitolo, tuttavia, dà adito a preoccupanti
riflessioni sulla gestione narrativa di alcuni elementi della saga e
dell'intera opera, quali l'invulnerabilità di Kaido e l'Haki.
La
peculiarità principale di Kaido ci è stata costantemente
sottolineata dalla sua apparizione fino alle prime schermaglie nel
suo territorio, la sua leggendaria invulnerabilità lo avvolgevano di
un'aura di invincibilità senza eguali. Eiichiro Oda stesso si è
preoccupato che la differenza di potere tra Luffy in Gear 4th e
l'Imperatore in condizioni base fosse chiara fin da subito. Con
queste premesse, sembrava ormai chiaro che per battere Kaido servisse
qualche "trucchetto" particolare. È difatti proprio a Wano
che viene introdotta ufficialmente una particolare applicazione
dell'Haki dell'Armatura (qui a Wano chiamato Ryuo) che permetterebbe
di valicare le difese fisiche esterne dell'Imperatore. Ed è
esattamente ciò che vediamo nell'ultimo capitolo, confermato dalle
stesse parole di Kaido. A questo punto, tuttavia, sorgono dei
problemi di non poco conto perché questo vorrebbe dire che Kaido
potrebbe essere sopraffatto, anche solo momentaneamente, da qualunque
esperto utilizzatore di Haki (Rayleigh, Sentomaru) donando
particolare incoerenza alla nomea dell'Imperatore. Per correttezza,
dovremmo comunque ricordare che la particolare struttura politica del
Nuovo Mondo permette anche a soggetti di poco conto di occupare dei
posti apparentemente invalicabili o di potersi costruire una fama su
dei presupposti molto particolari. Ma, nella Marina che più volte si
è ritrovata Kaido tra le mani, veramente non si è mai fatto avanti
nessun soldato capace di superare perlomeno il livello di Kin'emon?
QUESTIONE
DI VOLONTÀNegli
ultimi anni si consolida sempre più l'idea che l'Haki non sia altro
che una manifestazione sul piano concreto di quelle che sono
realmente le volontà, le ambizioni degli uomini capaci di modulare e
influenzare il mondo circostante. Inizialmente era solo un sospetto,
ma nel Nuovo Mondo ormai gli esempi si sprecano e rileggendo la prima
parte del manga molteplici azioni o affermazioni assumono nuovo
significato, nuova linfa. Alla stessa apparizione di Kaido circolava
l'idea che la sua invulnerabilità potesse essere dovuta al contrasto
che la sua forte volontà di morire esercitava sul suo corpo,
donandogli un quantitativo di ambizione, di Haki dell'Armatura
smisurato
e incontrastabile da egli stesso. Niente più che una supposizione,
però potremmo certamente ripescare anche altri momenti quali lo
scontro tra Luffy e Bellamy a Dressrosa, dove la volontà di
combattere di Bellamy valicava completamente le difese di Luffy che,
al contrario, di combattere non ne aveva proprio intenzione. La
recente rilettura di Enies Lobby mi permette anche di citare il
momento in cui Luffy sfonda il Tekkai di Blueno, finallora
apparentemente insuperabile, solo perché
era finalmente cosciente
che Robin non agiva realmente di proprio conto e
pertanto la sua volontà di riportarla indietro era accresciuta
esponenzialmente.Ovviamente,
per
quanto una forza astratta possa influenzare gli eventi, questa
agirebbe comunque in un mondo fisico con precise regole e condizioni
da rispettare. Se Luffy da domani esprimesse l'intensa volontà di
volare, di certo non riuscirebbe a librarsi da terra in modo
completamente casuale.
Infatti, anche
questo tipo di limitazioni lo abbiamo già visto nel manga. Mi viene
da citare nuovamente Enies Lobby, dove una nave intrisa della volontà
manifesta come Klabautermann naviga autonomamente per i mari fino a
raggiungere l'isola giudiziaria così
da riprendere i propri compagni.
Eppure
senza l'intervento concreto di Sanji che era andato a chiudere i
Cancelli
di Giustizia e
di Nami che ha dato indicazioni per superare i mulinelli appena
formatisi,
difficilmente l'arrivo
della Going Merry sarebbe stato sufficiente a sfuggire dal Buster
Call. Per quanto appena esposto, qualsivoglia interpretazione
filosofica noi volessimo dare all'Haki e alla volontà, è difficile
credere che la singola volontà dei Nove Foderi Rossi sia riuscita a
provocare danni concreti al corpo invulnerabile del Signore delle
Bestie (scena emblematica Kiku che gli trafigge una mano da sola).All'interno
dell'equazione, in questo caso, bisognerebbe considerare anche quella
che è la volontà di Kaido. Mentre l'Imperatore subisce l'attacco,
il connubio del momento tra intenzioni e volontà gli rievoca la
figura di Oden che così tanto è riuscita a segnare il suo corpo e
la sua mente. Oda dedica particolare attenzione a questo passaggio:
presentato nel capitolo precedente ed esposto maggiormente in
quest'ultimo. La volontà ferrea di Kaido vacilla, il suo desiderio
di morire nel
prossimo futuro in maniera gloriosa viene travolto da una carica
proveniente dal passato.Potrei
dilungarmi maggiormente sulle vignette dell'attacco dei Nove Foderi
Rossi e potremmo analizzare quelle che sono le reali conseguenze su
Kaido di ciò che si è rivelato un momento di debolezza interiore.
Tuttavia, c'è una componente nella scrittura che a questo punto non
mi
permette di godere appieno delle sfumature di significati
che questo assalto porta con sé.
DIFFERENTI
PIANI DI LETTURA Ciò
che ho sempre avuto modo di elogiare in ONE PIECE è la capacità del
suo autore di stratificare le proprie storie sotto diversi livelli di
lettura. Questi livelli di lettura permettono a qualsiavoglia
tipologia di lettore di approcciarsi all'opera in maniera personale,
soddisfando le intime esigenze di ogni fruitore. Non è certo un caso
se ONE PIECE risulta essere il manga più letto e venduto per numero
di lettori e per fasce d'età. La quasi totalità degli eventi nel
manga può esser interpretata
sotto
vari aspetti, anche grazie al numero di rimandi,
tematiche e al solido worldbuilding che permette un'analisi sociale,
politica, geografica (e non solo) di tutti gli eventi cui assistiamo.
Come da ragazzino potevo godere dello scontro tra Zoro e Mr. 1 dove
l'eroe mette in pratica una nuova fortissima tecnica per contrastare
il nemico, così posso goderne oggi assistendo al mutamento che i due
combattenti subiscono e riflettono sull'avversario venendo a contatto
l'uno con l'altro. Anche eventi minimi come Momonga che informa
Hancock dell'imminente guerra contro Barbabianca può essere
interpretata e analizzata a livello esclusivamente politico e
militare proprio grazie al tessuto intrecciato fino ad allora. Anche
negli esempi già utilizzati, come Luffy che sfonda il Tekkai di
Blueno o Luffy che risente dei danni del colpo di Bellamy, abbiamo
modo di stratificare la visione di quegli eventi e renderla fruibile
a più tipologie di lettori. Per esempio, un bambino capirà che a
Enies Lobby Luffy era arrabbiato e utilizzava attacchi più forti e
che quindi la tecnica difensiva dei nemici poteva venir meno, mentre
quanto detto sulla volontà e sull'Haki rimarrebbe un'interpretazione
e una sfumatura a mio uso e consumo di lettore più adulto. Ma nel
momento in cui tu introduci la creatura più forte del mondo, me la
presenti lanciandosi dal cielo e rialzandosi senza problemi, me lo
descrivi come capace di gesta inumane, me lo mostri sfondare
tranquillamente il massimo potere d'accatto del protagonista, come
posso io giustificare l'attacco decisivo
di un gruppo di nove persone totalmente disomogeneo per esperienze
e abilità?
In
casi come questo, in cui è il piano primario di lettura a essere
poco chiaro e definito, la mia interpretazione degli eventi, così
come qualsivoglia altra interpretazione fornita, rischia di divenire
accessibile solo a pochi e peraltro non totalmente obiettivabile:
quanto
di più lontano affermavo riguardo la gestione dei livelli di
lettura.
A
questo punto, ma
in verità sarebbe servito prima, sarebbe
il caso di togliere qualche velo di ambiguità e spiegare in maniera
più palese alcuni dettagli inerenti la volontà e l'Haki. Sono passi
che nel Nuovo Mondo Oda stava già compiendo, anche se – a ragione
– quasi esclusivamente attraverso l'utilizzo pratico in
combattimento. Quindi in teoria ero già predisposto al fatto che in
futuro avremmo avuto le risposte a tutto (così come d'altronde ci
capita di ragionare riguardo alla natura dei Frutti del Diavolo).
Tuttavia, è
proprio la saga di Wano a pormi dei dubbi sulla gestione di alcune
rivelazioni chiave. Alla
prima lettura ho trovato il secondo atto di Wano e i risvolti
inerenti il personaggio di Yasuie posticci e affrettati, sceneggiati
in maniera non adeguata a cogliere e a recepire opportunamente le
varie informazioni. E la stessa cosa è avvenuta con questo capitolo
987, indipendentemente che già dal prossimo capitolo avvenga la
telecronaca dettagliatissima di Queen o chi per lui. Questi,
in conclusione, sono i dilemmi e le incertezze inerenti un capitolo
che ritengo
avrebbe dovuto installarsi meglio all'interno della totalità
dell'opera.
Non ho ben capito il riferimento al titolo, credo sia un collegamento con le bestie, quindi paludi, o forse azzardo a Hxh? Non lo so e non lo voglio sapere. Comunque condivido la riflessione sui piani di lettura e su una dovuta spiegazione sull'haki che è sicuramente strettamente collegata alla volontà e l'ambizione. Sulla "presunta" intangibilità di Kaido, concordo sulla sua presentazione da "imbattibile", c'è da dire anche però che comunque è stato detto che sia stato catturato più volte, quindi invulnerabile ma fino ad un certo punto! Bella Panda!
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